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Diritto all’aborto, passa la risoluzione per inserirlo nella Carta europea

Pubblicato: 11/04/2024 13:59

Via libera dell’Europarlamento. Accesso all’aborto sicuro e legale per tutti sia inserito nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. A Bruxelles la risoluzione passa con 336 voti favorevoli, 163 contrari e 39 astensioni. Cosa cambierà.
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Il testo approvato

Nel testo, gli eurodeputati chiedono che l’articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue sia modificato, affermando che “ognuno ha il diritto all’autonomia decisionale sul proprio corpo, all’accesso libero, informato, completo e universale alla salute sessuale e riproduttiva e a tutti i servizi sanitari correlati senza discriminazioni, compreso l’accesso all’aborto sicuro e legale”.

La votazione e il segnale politico

Quello di oggi è un segnale politico. I deputati hanno espresso timori che in Europa possano aumentare i finanziamenti ai gruppi pro-life. Il testo è stato presentato dai liberal-macroniani di RE, insieme a Socialisti e Democratici, Verdi e Sinistra. Contrari la maggior parte dei Popolari (Ppe), Conservatori (Ecr) e i sovranisti di destra ed estrema destra del Pe (Id). Nonostante il segnale forte dalla mini-plenaria di Bruxelles, la richiesta del centro-sinistra del Parlamento Europeo rischia di rimanere inascoltata.

Il diritto all’aborto sia aggiunto alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea: è quanto chiede l’Eurocamera con una risoluzione approvata con 336 voti favorevoli, 163 contrari e 39 astensioni.

Per modificare definitivamente il Trattato dell’Unione serve l’approvazione dei 27 Paesi membri. E Italia, Ungheria, Malta, Slovacchia non vogliono scendere a “compromessi” sull’aborto. All’esterno dell’Istituzione a Bruxelles, Pro-vita & Famiglia Onlus ha piazzato un camion-vela con un messaggio: “To Kill a Baby is Not a Fundamental Right”.

Accanto allo slogan, campeggia, inoltre, l’immagine stilizzata di un feto insanguinato circondato dalle 12 stelle della bandiera europea. “Con questa iniziativa – spiega il portavoce della Onlus Jacopo Coghe – vogliamo denunciare la folle intenzione del Parlamento Europeo di consacrare l’uccisione di un bimbo inerme nel grembo materno come “diritto fondamentale” e “valore comune” dell’Unione Europea, tramite l’inserimento di questa pratica nella Carta dei Diritti Fondamentali”.