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Case green, arriva il via libera: “Costerà fino a 55mila euro a famiglia”. Cosa dovremo fare

Pubblicato: 12/04/2024 16:37

Via libera dagli Stati membri Ue alla nuova direttiva sulle case green. I ministri europei al Consiglio Ue Ecofin hanno confermato l’accordo raggiunto con l’Eurocamera a dicembre sulle nuove norme per rendere il parco immobiliare dell’Ue a emissioni zero entro il 2050. Italia e Ungheria hanno votato contro l’intesa, mentre Repubblica Ceca, Croazia, Polonia, Slovacchia e Svezia si sono astenute.

“Abbiamo votato contro la direttiva, si è concluso l’iter. Il tema è chi paga, abbiamo esperienze purtroppo note in Italia”, ha commentato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Considerazioni sacrosante, visto che – secondo alcune recenti stime – l’adeguamento green costerà fino a 55mila euro a famiglia.
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Cosa cambia

Secondo le nuove norme, entro il 2030 tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero ed entro il 2050 il patrimonio edilizio dell’Ue dovrà essere trasformato in edifici a emissioni zero. Per gli edifici non residenziali, la direttiva introduce standard minimi di rendimento energetico. Secondo le nuove norme, poi, nel 2030 tutti gli edifici non residenziali dovranno essere al di sopra del 16 per cento degli edifici con prestazioni peggiori e nel 2033 al di sopra del 26 per cento degli edifici con prestazioni peggiori in termini di rendimento energetico. 

L’altro grande tema riguarda l’abbandono dei combustibili fossili, a partire dalle caldaie a gas metano, nelle abitazioni. La data entro la quale arrivare al bando completo è stata spostata in avanti, al 2040; il termine precedente era il 2035. Non solo. Se gli incentivi fiscali per questi apparecchi saranno cancellati a partire dal 2025, è stato esplicitamente stabilito che sarà possibile dare incentivi ai sistemi di riscaldamento ibridi, come quelli che combinano caldaie e pompe di calore.

La direttiva sarà ora pubblicata in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore 20 giorni dopo. I 27 Paesi Ue avranno poi due anni di tempo per adeguarsi, un arco di tempo in cui tutte le capitali, compresa Roma, dovranno presentare all’Ue un piano nazionale di ristrutturazione, ovvero una tabella di marcia per indicare la via che intendono seguire per centrare gli obiettivi.
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Ultimo Aggiornamento: 12/04/2024 16:38