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Come ha fatto Israele a respingere l’enorme attacco iraniano: l’alleanze vincente

Pubblicato: 15/04/2024 11:15

Nella notte di sabato, un evento senza precedenti ha dimostrato il potere di una nuova coalizione nel Medio Oriente, un’alleanza che potrebbe ridefinire il paradigma della sicurezza globale e che estende la sua influenza fino all’Europa. Il successo di Israele nel respingere un massiccio attacco iraniano, avvenuto grazie al supporto cruciale di nazioni sunnite e sotto la regia degli Stati Uniti, segna una svolta significativa nella geopolitica regionale.

Il gioco di squadra che ha salvato Israele

Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha evidenziato il potere di questa coalizione, sottolineando come la collaborazione tra Israele, gli Stati Uniti e altre nazioni abbia bloccato l’attacco iraniano in maniera straordinaria. L’alleanza, nota come Middle East Air Defence (MEAD), si è rivelata essere una rete top secret che coordina radar, operazioni di caccia e batterie terra-aria di diverse nazioni arabe, tutte unite dall’obiettivo comune di contenere la minaccia missilistica di Teheran.

Durante la crisi, il generale Michael Erik Kurilla del Centcom statunitense ha preso posizione al comando delle Israeli Defense Forces, coordinando la risposta all’attacco. Gli Emirati del Golfo hanno fornito dati vitali che hanno permesso di anticipare e neutralizzare l’offensiva iraniana, dimostrando l’efficacia di questa collaborazione internazionale.

Questo blocco difensivo sunnita-israeliano ha superato una “prova del fuoco” formidabile, stabilendosi come un punto di riferimento per le future strategie di sicurezza nella regione. Questa inedita cooperazione è nata sotto l’ombrello degli Accordi di Abramo e si è consolidata nonostante le complesse dinamiche regionali, inclusa l’invasione terrestre della Striscia di Gaza e le crescenti tensioni tra Israele e la popolazione musulmana.

Russia-Iran, il nemico che spaventa

La recente alleanza è anche una risposta all’accresciuta minaccia rappresentata dall’asse Mosca-Teheran, particolarmente in seguito al supporto russo alla capacità militare iraniana. L’escalation degli armamenti nella regione, evidenziata dall’uso di missili ipersonici e droni avanzati, ha indotto una riflessione anche in Europa, dove l’assenza di un sistema di difesa antimissile adeguato è diventata una preoccupante lacuna.

In risposta a queste sfide, Joe Biden ha proposto una strategia più ampia, non limitata a raid militari, ma incentrata sulla costruzione di una coalizione duratura che possa servire da baluardo contro le ambizioni iraniane. Questa strategia si propone di rafforzare le relazioni diplomatiche, compromesse dagli ultimi conflitti, e di stabilire una sorta di “ancora di sicurezza” per il Medio Oriente.

Il successo della MEAD e la sua capacità di neutralizzare una minaccia tanto significativa rappresentano un chiaro segnale che un nuovo modello di cooperazione regionale non solo è possibile, ma può anche essere estremamente efficace. Questo scenario, definito dallo stesso Benny Gantz come un successo strategico per Israele, potrebbe infatti trasformarsi in una nuova architettura di sicurezza che cambierebbe il volto del Medio Oriente e le dinamiche globali di potere.

Ultimo Aggiornamento: 15/04/2024 14:07