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PNRR, Fitto e Giorgetti si scontrano: il ministro dell’economia propone rinvio

Pubblicato: 16/04/2024 08:50

Il 16 aprile 2024, a Roma, il dibattito politico si è acceso attorno al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con una disputa significativa tra i ministri Raffaele Fitto e Giancarlo Giorgetti. La tensione è culminata con le recenti dichiarazioni di Giorgetti, ministro dell’Economia, che ha proposto un rinvio del PNRR, sollevando preoccupazioni sulle tempistiche e l’efficacia dell’attuazione del piano.

Raffaele Fitto, sostenitore di una rigorosa aderenza alle scadenze originali del PNRR, ha criticato apertamente la proposta di Giorgetti, temendo che un rinvio possa incentivare i soggetti attuatori a rallentare il passo, compromettendo così l’efficienza e l’efficacia del piano. Questo scontro si colloca in un contesto più ampio di tensioni interne alla maggioranza e alla luce delle prossime elezioni europee, con Fitto e Giorgetti entrambi in corsa per una posizione di rilievo all’interno della Commissione Europea.

Giorgetti propone diluizione della spesa

Le motivazioni economiche dietro la proposta di Giorgetti includono una diluizione della spesa prevista per il PNRR, spostandola fino al 2027 o al 2028. Questo permetterebbe al governo di beneficiare di un deficit in calo e di maggiori spazi fiscali per la prossima finanziaria, essenziali per finanziare promesse elettorali come la riduzione del cuneo fiscale e il taglio all’IRPEF. Tuttavia, questa strategia potrebbe ridurre l’impatto positivo che il PNRR è atteso avere sul PIL nel breve termine, creando un dilemma tra i benefici immediati e quelli a lungo termine.

Questo scontro non è solo una questione di politica interna, ma ha anche significative ramificazioni europee. Entrambi i ministri, puntando a un ruolo di commissario europeo, vedono nel PNRR un trampolino di lancio per le loro ambizioni politiche più ampie. Il dibattito sul rinvio del PNRR, quindi, si trasforma in un conflitto sulle visioni di futuro per l’Italia e l’Europa.

Oggi, la Camera dei Deputati voterà la fiducia al decreto per l’attuazione del nuovo PNRR, un voto che si preannuncia come cruciale non solo per la futura gestione dei fondi europei, ma anche per la stabilità del governo e le dinamiche interne alla maggioranza. In questa arena, il PNRR non è solo un piano di recupero economico, ma anche il campo di battaglia per un più ampio confronto politico e ideologico, con risonanze che vanno ben oltre i confini nazionali.

Ultimo Aggiornamento: 16/04/2024 08:53