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Draghi scende in campo per guidare l’Europa. Ecco chi può “sponsorizzarlo”. Mentre la Von der Leyen…

Pubblicato: 17/04/2024 11:29

L’intervento di Mario Draghi alla Conferenza Europea dei Diritti Sociali ha cambiato le carte in tavola nella corsa alla poltrona di Presidente della Commissione Europea, attualmente occupato da Ursula Von der Leyen. La dura requisitoria dell’ex Premier italiano contro le lentezze burocratiche e la scarsa lungimiranza delle istituzioni di Bruxelles hanno sferzato l’auditorio, e sono suonate come una discesa in campo. L’ex Ad di Goldman Sachs per ora nega di voler correre per la candidatura, ma è un fatto che ieri nel Parlamento Europeo non si parlava che di lui. In molti hanno giudicato le proposte di Draghi per il futuro dell’Unione come “un perfetto programma di legislatura per la nuova Commissione. La piattaforma per l’esecutivo europeo 2024-2029″. Draghi nel suo intervento ha parlato della necessità di un cambio di passo da parte di Bruxelles e della creazione di un meccanismo economico finanziario europeo per la competitività. Con una più stretta collaborazione fra i diversi Paesi, pena l’oblio del nostro Continente non più in grado di reggere le sfide di un mondo in continuo cambiamento. (continua dopo la foto)

ursula von der leyen primo piano

In molti considerano gli interventi recenti di Mario Draghi come una vera e propria discesa in campo. Anche perché la candidatura della Von der Leyen, schiacciata dai casi giudiziari (la gestione dei contratti per i vaccini Pfizer) e da scontri politici con la Francia e con diversi commissari, sta via via perdendo di consistenza. Così, negli ultimi incontri bilaterali condotti dal Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, il nome di Draghi è stato citato spesso. E in molti stanno ragionando su come portare l’ex Premier italiano alla candidatura ufficiale. In questo senso, appare centrale il ruolo del Ppe, che si avvia a essere confermato come il primo gruppo parlamentare dell’Unione. In teoria, nei momenti ordinari dovrebbe essere un esponente del Ppe a sedere sulla poltrona più alta di Palazzo Berlaymont. Ma quello che stiamo vivendo è un anno straordinario, fra la guerra in Ucraina, la situazione internazionale sempre più tesa soprattutto in Medioriente e il possibile ritorno di Trump alla guida della Casa Bianca. (continua dopo la foto)

Polonia, Tusk e la Coalizione vincono: cosa cambierà nel panorama politico polacco
Il Premier polacco Tusk

A favore di Draghi si stanno schierando in molti, sia pure ancora dietro le quinte. Il “regista occulto” dell’operazione sarebbe il Presidente francese Emmanuel Macron, che però non si può esporre per questioni politiche: non vuole apparire come il portavoce dei liberali di Renew, che oltretutto non si aspettano un gran risultato alle prossime elezioni. Ma sottotraccia è proprio Macron a guidare un rrogetto che dovrebbe coinvolgere Germania, Italia e Spagna. Il più indicato per “sdoganare” il nome di Draghi e a proporlo come Presidente della Commissione, dunque, è il Premier Polacco Tusk. Che è il più influente Capo di Governo del Ppe. Oggi il ruolo della Polonia è fondamentale dinanzi al pericolo Russo, per una questione storica e geopolitica. Quindi Tusk potrebbe chiedere che in una fase così delicata la Ue abbia una guida forte e autorevole, in grado di affrontare anche crisi senza precedenti. E un Parlamento che si preannuncia più diviso e frastagliato che in passato, potrebbe accettare e addirittura favorire l’avvento di un Presidente di Commissione “tecnico”, che operi “sopra i partiti”. Parole di Macron.

Ultimo Aggiornamento: 17/04/2024 16:29