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Neonata prematura dichiarata morta, la battezzano e “torna in vita”

Pubblicato: 17/04/2024 20:19

In un evento che sta suscitando ampio stupore e riflessioni, una neonata prematura è stata dichiarata miracolosamente tornata in vita durante il suo funerale a Ciudad del Este, in Paraguay. La piccola, nata prematuramente a 32 settimane a causa di complicazioni respiratorie della madre, era stata dichiarata morta subito dopo il parto cesareo.

L’ospedale aveva consegnato il corpo della bambina ai genitori, che avevano organizzato una veglia funebre ristretta. Durante la cerimonia, il padre, Ignacio Medina Vega, ha assistito a quello che ha definito un “miracolo divino”: dopo essere stata cosparsa di acqua santa, la neonata ha iniziato a muovere la testa, mostrando segni di vita. “Quando lo zio è arrivato per dirle addio, ha notato che la bambina muoveva la testa e respirava“, ha raccontato Ignacio ai media locali, aggiungendo che anche il cuore della piccola aveva ripreso a battere.

Subito dopo la scoperta, la famiglia ha trasportato la bambina all’Ospedale Regionale di Ciudad del Este, dove i medici l’hanno immediatamente collocata in un’incubatrice in terapia intensiva. Secondo il racconto del padre, la piccola ha persino iniziato a piangere quando un dottore l’ha presa in braccio. “I medici ci hanno detto che era un miracolo“, ha detto Ignacio, sottolineando la gravità della situazione in cui si trovavano, a un passo dal seppellire la bambina viva.

La piccola chiamata Milagros”, ovvero “miracolo”

I genitori, profondamente toccati dall’esperienza, hanno scelto di dare alla bambina il nome di Milagros de Jesús, che significa Miracolo di Gesù. Attualmente, la piccola lotta tra la vita e la morte con un peso inferiore ai 600 grammi e si trova in prognosi riservata.

Le autorità ospedaliere stanno investigando l’accaduto, ipotizzando la possibilità che la bambina fosse in uno stato di catalessi al momento della dichiarazione di morte. Questa condizione può manifestarsi con una mancanza di risposta agli stimoli esterni e una rigidità del corpo, particolarmente plausibile nei neonati prematuri, come spiegato dal portavoce dell’ospedale, Federico Schrodel.