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Rai, l’ad Sergio: “Sorpasso Mediaset è fake news”. Ma i dati sembrano smentirlo: è polemica

Pubblicato: 19/04/2024 08:08

A parole, i numeri relativi agli ascolti televisivi sembrano contare poco o nulla per i vertici Rai. Che hanno ripetuto più volte negli ultimi mesi di non dare troppa importanza alle cifre, molto variabili a seconda del periodo, e di puntare piuttosto sulla qualità e il gradimento del pubblico. Eppure è proprio intorno ai dati, a dir poco ballerini, che si sta scatenando una polemica sempre più accesa. Con Repubblica che ha dato il là alle danze, scrivendo: “Il cda Rai ammette il sorpasso di Mediaset. Il documento di bilancio 2023 di Viale Mazzini certifica la sconfitta negli ascolti nell’intera giornata. È la prima volta in 30 anni di duopolio. Pesano i flop di TeleMeloni”. Proprio nell’anno in cui alla guida della tv pubblica sono arrivati i fedelissimi di Giorgia Meloni, insomma, le cose sembrano andare peggio che mai. Con addirittura la clamorosa perdita della leadership: “A certificarlo, senza più possibilità di equivoco, è il documento di bilancio 2023 approvato ieri in Cda. Dove è scritto testualmente, e non poteva essere altrimenti, che dal primo gennaio al 31 dicembre la televisione di Stato ‘registra nell’intera giornata il 37% di share’. Il sigillo sul sorpasso, visto che negli stessi 12 mesi il gruppo di Cologno è volato invece al 37,7%”.

Il tutto accompagnato dalla fuga dei big, ormai inarrestabile: avevano già salutato i vari Fabio Fazio, Lucia Annunziata, Bianca Berlinguer e Massimo Gramellini. Di recente è stata la volta di Amadeus, con indiscrezioni che vorrebbero anche Fiorello presto lontano dalla tv pubblica. Lo stesso Fiorello ha recentemente scherzato sulla situazione di viale Mazzini: “Il Cda della Rai ammette il sorpasso di Mediaset, per la prima volta in trent’anni di duopolio. È bello perché così ci sarà uno stimolo nuovo per fare meglio. Al posto del cavallo della Rai in Piazza Mazzini c’è il già il Gabibbo. Ieri Roberto Sergio esclamava Italia… uno!”.

Proprio mentre Fiorello scherzava sull’articolo di Repubblica, tentando di sdrammatizzare, è andato in onda il colpo di scena: “Aspettate mi è arrivato un messaggio, non un cazziatone, ma quasi, da Roberto Sergio: hai letto una fake news, è il miglior bilancio degli ultimi anni e siamo sempre leader negli ascolti. Ha messo anche l’emoji con il dito puntato, il direttore smentisce!”. Il tutto seguito da una nota Rai in cui le notizie di sorpasso sono state definite “infondate”: “Rai ribadisce quanto già più volte ripetuto: le reti generaliste Rai – Rai 1, Rai 2, Rai 3 – mantengono saldamente il primato rispetto alle tre reti generaliste del principale concorrente”.

“In particolare, dal confronto a pari perimetro tra le tre reti generaliste più il canale all news nell’anno 2023 (Fonte Auditel) emerge che Rai è leader sia nell’intera giornata con uno share del 31 per cento e una media di 2 milioni 527 mila spettatori (contro il 26.8 e 2 milioni 184 mila della principale concorrente), sia nel prime time con uno share del 32 per cento e 6 milioni 12 mila spettatori (contro il 26.7 e 5 milioni 8 mila della concorrenza)”.

Una presa di posizione forte smentita, però, dai dati pubblicati da Repubblica. E che ha sottolineato un evidente nervosismo dalle parti di viale Mazzini. Il sindacato dei giornalisti Rai, d’altronde, si era già detto estremamente preoccupato per la fuga di vip e il calo di ascolti. Invocando una pronta retromarcia che, però, non sembra essere nell’aria. I fedelissimi di Giorgia Meloni sembrano al momento intenzioni a sminuire la portata del problema. Non riuscendo a mascherare, però, un’evidente insoddisfazione.

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