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Iraq: bombardata base militare, un morto e otto feriti

Pubblicato: 20/04/2024 06:26

Nel cuore della notte tra venerdì e sabato, una base militare nel centro dell’Iraq è stata colpita da un bombardamento. La base, nota per ospitare unità dell’Esercito iracheno e membri delle milizie filo-iraniane di Hachd al-Chaabi, ora integrate nelle forze armate regolari, ha subito gravi danni. Secondo le prime informazioni, l’attacco ha lasciato un saldo di un morto e otto feriti, ma non sono state fornite indicazioni chiare sugli autori dell’azione né sulla natura esatta dell’attacco, ad esempio se sia stato effettuato mediante droni.

Le autorità militari e il ministero dell’Interno iracheno stanno ancora indagando sull’incidente, con dettagli che restano al momento scarsi. La comunità internazionale guarda con preoccupazione, cercando di decifrare le dinamiche dietro questo grave episodio.

Coinvolgimenti internazionali e smentite

Parallelamente, fonti hanno confermato alla CNN che Israele non è coinvolto in questo attacco. Questa dichiarazione arriva in un momento di alta tensione, dove le accuse volano rapide e pesanti.

La situazione si complica ulteriormente con le azioni di rappresaglia da parte della Resistenza Islamica in Iraq, che ha dichiarato di aver lanciato droni contro un obiettivo strategico a Eilat, in Israele. Il gruppo afferma che questo atto è una risposta diretta agli attacchi israeliani recenti che hanno violato la sovranità irachena, in particolare contro le Forze di Mobilitazione Popolare (Pmf).

Negli Stati Uniti, il Pentagono ha prontamente smentito qualsiasi coinvolgimento negli attacchi aerei in Iraq, specificando che non sono stati condotti raid aerei nella regione nella giornata di oggi. Il Comando Centrale degli Stati Uniti ha anche risposto alle voci circolanti sui social media, ribadendo che le informazioni su un presunto coinvolgimento americano sono completamente infondate.

Questo incidente sottolinea la fragile situazione di sicurezza in Medio Oriente e il complesso intreccio di alleanze e rivalità nella regione. Con gli sviluppi in rapido movimento, la comunità internazionale rimane in allerta, cercando di prevenire un’escalation che potrebbe avere ripercussioni ben oltre i confini nazionali.