La Premier Giorgia Meloni è intervenuta direttamente nel caso di presunta censura alla Rai che ha coinvolto lo scrittore Antonio Scurati. La Meloni ha effettuato una serie di telefonate con il direttore generale Giampaolo Rossi e il direttore degli Approfondimenti Paolo Corsini, mettendo in luce le sue preoccupazioni riguardo la gestione dell’evento.
Durante la conversazione con Corsini, la Premier ha espresso stupore per il fatto che la questione del compenso di Scurati non fosse stata chiarita inizialmente, ma mascherata da ragioni editoriali. “Mi hanno detto che ha pure chiesto un compenso più alto del solito”, ha dichiarato la Meloni, secondo quanto riportato da La Stampa. Questo ha portato la Premier a sottolineare la necessità di trattare apertamente la questione come una di compenso fin dall’inizio.
La Rai, dal canto suo, ha mantenuto una posizione ferma, mentre Scurati ha espresso il sentirsi come se avesse un bersaglio. Nel frattempo, il Corriere della Sera ha rivelato che tra Rossi e Corsini ci sono state ben 15 telefonate sul caso, evidenziando l’intensità dello scambio e la possibile instabilità di Corsini nella sua posizione.
Roberto Sergio, amministratore delegato della Rai, ha dichiarato di non essere stato a conoscenza dei fatti, nonostante alcune fonti di Fratelli d’Italia sostengano il contrario. Ha poi criticato la gestione dell’intera vicenda, sottolineando come ciò possa danneggiare l’immagine dell’azienda: “Io cerco di far capire che così l’azienda va a sbattere”.
Quanto costano gli ospiti
In un’ulteriore rivelazione, La Stampa ha messo in luce i prezzi delle ospitate che mostrano come il compenso richiesto da Scurati fosse in linea con le tariffe di mercato, contrariamente a quanto sostenuto da Palazzo Chigi. Ad esempio, poco prima dell’evento in questione, la Rai aveva pagato 70 mila euro per un’apparizione di Fedez.
In conclusione, la vicenda ha sollevato questioni di trasparenza e gestione interna alla Rai, mettendo in evidenza come tali dinamiche possano avere ripercussioni sia sul piano mediatico che politico.