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Europa, voto contro ingerenze russe: la destra italiana non vota

Pubblicato: 25/04/2024 15:30

STRASBURGO – Un voto cruciale al Parlamento Europeo ha messo in luce divergenze significative tra i partiti italiani sulla questione delle ingerenze russe in Europa. Durante la sessione plenaria tenutasi oggi, le delegazioni di Fratelli d’Italia, Lega e Movimento 5 Stelle hanno scelto di astenersi dal votare la risoluzione che mira a combattere le interferenze russe nell’Unione Europea. Questa scelta li ha allineati con altre forze politiche europee come i lepenisti francesi e parte di Vox in Spagna, mostrando una spaccatura netta rispetto agli altri grandi gruppi europei.

Il testo, approvato dalla maggioranza del Parlamento con 429 voti a favore, 27 contrari e 48 astensioni, chiama le leadership politiche dell’UE e degli Stati membri a rispondere con urgenza ai tentativi di interferenza russa. L’importanza di questa risposta si sottolinea ancor di più in vista delle prossime elezioni europee previste per il 6-9 giugno.

Diversamente, partiti italiani come Forza Italia, Terzo Polo, Pd e Verdi hanno votato a favore della risoluzione, unitamente ai principali gruppi del Parlamento come Ppe, Socialisti, Renew, Verdi e The Left, dimostrando un fronte comune contro le minacce esterne alla democrazia europea.

Il testo evidenzia la grave preoccupazione per i tentativi del Cremlino di influenzare e minare i processi democratici europei, come emerge da recenti rivelazioni. Viene citata anche l’accusa “credibile” che alcuni eurodeputati siano stati pagati per diffondere propaganda russa, e che molti abbiano collaborato con il media filorusso “Voice of Europe”, nel contesto del conflitto in Ucraina.

Le preoccupazioni dei parlamentari

I deputati europei hanno inoltre espresso preoccupazione per il recente interrogatorio da parte del Federal Bureau of Investigation (FBI) degli Stati Uniti al deputato leader dell’AfD Maximilian Krah, sospettato di aver ricevuto finanziamenti da agenti del Cremlino, e per l’arresto in Germania di un suo assistente parlamentare accusato di essere una spia cinese.

La risoluzione adottata non solo mira a rafforzare le procedure di sicurezza interna del Parlamento Europeo ma chiede anche una formazione obbligatoria in materia di sicurezza per i deputati e il personale, sottolineando la necessità di un approccio politico a lungo termine e congiunto tra UE e Stati membri per contrastare efficacemente queste minacce.

Infine, il testo invita il Consiglio dell’Unione Europea a includere nel prossimo pacchetto di sanzioni contro la Russia i media sostenuti dal Cremlino e gli individui responsabili di campagne di propaganda e disinformazione, seguendo l’esempio delle sanzioni adottate dal governo ceco contro “Voice of Europe” e figure collegate.