Sembra ormai essere giunto a una svolta il conflitto che da anni sta devastando l’Ucraina. Secondo le ultime informazioni, l’esercito Russo sta avanzando su tutta la linea del fronte. “Stiamo penetrando le roccaforti ucraine lungo l’intera linea di contatto”, ha dichiarato il ministro della Difesa sovietico Serghei Shoigu. Queste parole sembrano riflettere una situazione reale, e non si possono liquidare come propaganda. Che l’esercito di Kiev fosse in grande difficoltà, peraltro, era trapelato dalle dichiarazione degli stessi vertici degli uomini del Presidente Zelensky. Ed è difficile pensare che la situazione possa cambiare anche fornendo nuove armi all’Ucraina. La deve pensare così anche Macron, che in un’intervista all’Economy è tornato a parlare del possibile invio di truppe in caso di sfondamento di Mosca sulla linea di difesa di Kiev. Un’ipotesi che sembra essere veramente molto vicina. (continua dopo la foto)

La dichiarazione di Macron, visto lo stato dei fatti, potrebbe aprire a una spaccatura nel mondo Occidentale. Non sembra infatti che ci siano, almeno per ora, altri leader disposti a seguire il Presidente Francese sulla linea “bellica”. Che ha invece provocato una reazione da parte del Cremlino. Per i vertici Russi, le parole di Macron sull’invio di truppe “qualora Kiev lo richiedesse” rappresentano “una tendenza molto pericolosa“. Per questo motivo Mosca dichiara di “monitorare da vicino” le mosse e le dichiarazioni provenienti da Parigi, come ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Ma nel mirino di Mosca è finito anche il ministro degli Esteri britannico David Cameron. Che qualche giorno fa si era espresso positivamente sul diritto di Kiev di utilizzare armi britanniche per colpire la Russia. Se ciò accadesse, “sarebbe un’escalation diretta”, hanno fatto sapere da Cremlino. “E potrebbe potenzialmente rappresentare un pericolo per la sicurezza Europea“, ha ammonito Peskov.