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Premierato, autonomia, giustizia: la triplice faccia della Riforma di un centro destra che non fa squadra

Pubblicato: 05/05/2024 10:18

Dal 1948 ad oggi abbiamo avuto due bicamerali, comitati di saggi, referendum su Grandi Riforme, lo fu quello di Renzi che intendeva riformare il bicameralismo perfetto. Perfetto per cosa? Per studiare meglio le cose o per fare perdere tempo, e quindi motivazioni politiche, alle norme?

Oggi il destra-centro ha cambiato approccio tattico: non gioca a uomo ma a zona, ognuno la sua. Premierato, Autonomia, Giustizia. Nessuno sposa integralmente la riforma dell’altro, è come un attacco a tre punte dove però non si passano la palla, ed ognuno tenta di andare in gol per conto proprio. Certo se il famoso Gre-No-Li di calcistica memoria avesse giocato così molti gol non li avrebbe segnati, ma erano altri tempi, c’era la logica, c’è oggi la logica in Parlamento? Forse nemmeno la grammatica. È un tentativo furbo di spezzettare una Riforma complessiva che tenta di spezzare le reni, non tanto alle opposizioni, ma all’impianto che ha aiutato un certo sistema politico, oggi non più replicabile forse.

Il siringone riformista

Questa riduzione in supposte spaventa meno di un siringone Riformista: i bambini parlamentari e l’opinione pubblica distratta e sostanzialmente ignorante forse potrebbe accettare l’introduzione delle stesse, o forse di qualcuna. Sulla Giustizia Armando Spataro, memoria storica della procura di Milano degli anni in cui maturò Tangentopoli, accusa la riforma, la separazione delle carriere, tacciandola di populismo con il favore dei media. Ma perché, da chi fu fomentata la demolizione con le ruspe ed i suicidi della Prima Repubblica che disarticolò l’equilibrio montesquiano dei poteri? Non furono media e populismo intorno ai tribunali a far diventare l’impianto accusatorio ghigliottina del popolo, e a trasformare Di Pietro, Colombo e Davigo nei nostri  Robespierre, Saint-Just e Couthon del Terrore italiano? Tangentopoli fu un Termidoro con folle populiste urlanti e pennivendoli, prima assoggettati alla politica, ed ora compiacenti l’Ordine giudiziario. Il pendolo di Foucault della Storia di fatto è un metronomo, quel che colpisce da un lato poi torna indietro. 

Intanto le supposte riformiste vanno avanti: andranno a segno nel buco nero del cambiare tutto per non cambiare nulla Italico? 

Ultimo Aggiornamento: 05/05/2024 10:19