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Disinnesco di una bomba, 36mila persone costretti a lasciare la casa a Viterbo il 7 maggio

Pubblicato: 06/05/2024 23:00

Oltre 36 mila persone costrette a lasciare per precauzione la propria abitazione, a causa delle operazioni di disinnesco di una bomba risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Succederà nel corso della giornata del 7 maggio a Viterbo, nel Lazio: l’ordigno era stato scoperto lo scorso 20 marzo in via Alcide De Gasperi durante i lavori in un cantiere edile. Si tratta di una procedura delicata che coinvolge la Prefettura, il Comune, le forze dell’ordine e gli artificieri dell’esercito, incaricati della messa in sicurezza. La zona da evacuare ha un raggio di 1.400 metri dal luogo del ritrovamento e interessa oltre la metà degli abitanti del capoluogo, che saranno costretti a spostarsi per alcune ore.

I viterbesi si sono così dovuti organizzare per trascorrere la giornata al di fuori dell’area delimitata dalle autorità. Chi non ha amici o parenti dai quali recarsi, potrà usufruire dei punti di accoglienza allestiti in quattro parrocchie del capoluogo, previa compilazione di un questionario fornito dal Comune. L’intero perimetro della “zona rossa“, quella da evacuare, sarà sorvegliata dalle forze dell’ordine e monitorata attraverso dei droni, così da prevenire eventuali furti nelle abitazioni o nei negozi abbandonati.

Entro un raggio di 500 metri dall’ordigno, nessun veicolo potrà circolare e tutte le auto dovranno essere spostate. Nonostante il disagio causato dall’evacuazione, alcuni esercizi commerciali al di fuori della zona rossa hanno creato delle iniziative, come offrire gratuitamente la colazione ai residenti o l’organizzazione di tornei per trascorrere il tempo. Una volta terminate le operazioni, gli abitanti saranno avvisati attraverso il suono delle sirene e gli avvisi social sui profili del Comune.

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Ultimo Aggiornamento: 07/05/2024 08:21