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Vicenza, insetti e muffa nei cibi della mensa scolastica. Denunciata una cooperativa

Pubblicato: 07/05/2024 14:38

Muffa nel pane, cibo avariato e insetti. Questo è ciò che hanno trovato gli agenti della guardia di finanza a Vicenza, con il supporto dei funzionari del Servizio Igiene degli alimenti e della Nutrizione dell’Ulss 8 Berica. L’indagine è scattata dopo un sommario reperimento di informazioni delle fiamme gialle in materia di sicurezza degli alimenti e lavoro nero. Le segnalazioni erano arrivate nei confronti di una cooperativa sociale operante nel settore del catering per eventi e fornitrice di pasti pronti a privati ​​e mense scolastiche.
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Le indagini

I finanzieri stavano conducendo da tempo alcuni controlli per monitorare le mense scolastiche del territorio a la qualità dei servizi e dei pasti erogati. Dai primi accertamenti condotti, sarebbe emersa la presenza di insetti in alcune pietanze servite ai bambini di una scuola secondaria, ma muffa nelle porzioni di pane per alunni celiaci.
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Gli agenti, insieme ai funzionari del Sian, hanno effettuato un controllo nel centro cottura di Monticello Conte Otto della cooperativa, allo scopo di verificare il rispetto delle norme igienico-sanitarie e accertare la posizione dei dipendenti presenti. Dal controllo sono emerse violazioni alle conformità di tipo igienico-sanitario riguardanti, tra l’altro, la manutenzione e la pulizia degli elettrodomestici in uso, l’etichettatura e la corretta modalità di stoccaggio degli alimenti.

I controlli hanno permesso anche di individuare due lavoratori addetti al servizio cucina completamente in nero. Su di loro sono in corso ulteriori accertamenti ispettivi. Si vuole controllare la sussistenza dei requisiti per l’effettivo impiego in attività di preparazione del cibo.

Alla luce delle irregolarità igienico-sanitarie rilevate, l’azienda sanitaria ha emesso un provvedimento urgente di sospensione e di divieto immediato di prosecuzione dell’attività. In relazione all’impiego di lavoratori in nero, gli agenti hanno contestato sanzioni amministrative pari a circa 4mila euro, avanzando apposita proposta di sospensione dell’attività al competente Ispettorato Territoriale del Lavoro.

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Ultimo Aggiornamento: 07/05/2024 15:36