Roma, 7 Maggio – Gli Internazionali di Roma subiscono un altro duro colpo con il ritiro di Matteo Berrettini, aggiungendosi così agli assenti già noti, Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. In una conferenza stampa organizzata all’ultimo minuto, il tennista romano ha condiviso con grande amarezza la sua decisione di non partecipare al torneo.
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“Non riuscirò a giocare, ho provato a fare di tutto, ma non sono pronto per competere. Rischio di farmi male e stare fermo”, ha annunciato Berrettini, evidenziando come il rischio di un nuovo infortunio sia troppo alto per giustificare una partecipazione. Le condizioni fisiche del giocatore sono state ulteriormente aggravate dall’assunzione di farmaci che lo hanno debilitato, riducendo significativamente le sue energie. “Ho paura che giocando domani mi possa accadere qualcosa e, dopo aver vissuto tutto quello che ho vissuto, temo di farmi male di nuovo e stare fuori a lungo. Non voglio rischiare”, ha aggiunto il tennista.
Il suo ritiro è stato reso noto non attraverso i canali digitali, ma direttamente “in presenza, davanti a voi tutti, e non con un post sui social”, come lo stesso Berrettini ha precisato durante la breve conferenza. Questa scelta sottolinea il profondo legame che il tennista ha con la sua città natale, Roma, torneo che lui stesso ammette essere stato fondamentale nel suo percorso professionale: “Roma mi ha fatto amare il tennis”.
Il trentunenne ha poi espresso il suo dispiacere per non essere in grado di competere in un torneo che ha avuto un ruolo così significativo nella sua carriera e che non è riuscito a giocare negli ultimi tre anni. “Sembra che qualcuno mi abbia messo una cosa sopra per impedire la mia partecipazione”, ha commentato con tristezza Berrettini, evidenziando una sorta di sfortunata fatalità che lo ha visto costretto a margine del campo.
Il ritiro di Berrettini rappresenta quindi non solo una perdita per il torneo, ma anche un momento di riflessione sulle difficoltà e sulle pressioni fisiche che i giocatori devono gestire, spesso lontano dagli occhi del grande pubblico, nel tentativo di mantenersi competitivi al massimo livello.