Le notizie che provengono dall’Ucraina, di solito, riguardano l’andamento della guerra e i possibili sviluppi di un conflitto che minaccia di degenerare in uno scontro fra Russia ed Europa. Questa volta, però, siamo di fronte a qualcosa di inedito, che apre nuovi scenari sulla politica del futuro. Dmytro Kuleba è il Ministro degli Esteri di Zelensky, in questo momento, quindi, ricopre una delle cariche più importanti nel governo del Paese. E come tutti i ministri ha un portavoce. Anzi, in questo caso, una portavoce. Si chiama Victoria Shi, è di bell’aspetto ed è sempre impeccabile ed elegante. Ha il compito di leggere i messaggi e i comunicati usciti dal ministero e di apparire sui media. Sin qui tutto normale. Salvo un piccolo particolare: Victoria Shi non esiste. Si tratta infatti del primo caso al mondo di “portavoce politico virtuale“. Sì, perché la donna che appare sugli schermi televisivi e sui social, in realtà, è stata generata con l’intelligenza artificiale. (continua dopo il video)
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Si tratta di una novità dirompente, che rischia di creare un precedente che altri seguiranno nell’ambito politico. Kiev l’ha presentata al pubblico affermando che Victoria “per la prima volta nella storia leggerà le dichiarazioni ufficiali pensate, scritte e verificate da esseri umani in carne ed ossa”. Ed è stato Kuleba, presentando la sua “assistente” in via ufficiale, a spiegare che Victoria Shi “ci aiuta a creare solo la parte visiva”. Un risultato “frutto di un salto tecnologico che nessun servizio diplomatico al mondo ha ancora fatto”. Questa scelta è stata fatta, a quanto pare, per “risparmiare tempo e risorse”. Per determinare l’aspetto della portavoce virtuale, è stata usata l’immagine di una cantante ucraina, Rosalie Nombre. La clamorosa novità, quindi, riapre le discussioni sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale, sulle sue applicazioni e, non ultimo, sul ruolo che le Ai assumeranno nella nostra futura vita quotidiana. Intanto, i nostri portavoce sono avvisati. Il loro lavoro è a rischio.