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“Riconoscimento facciale e telecontrollo”. Il Grande Fratello (reale) arriva nelle città italiane. Ecco chi vuole la “deriva cinese”

Pubblicato: 09/05/2024 17:20

Da tempo siamo controllati, spiati, i nostri dati vengono condivisi con o senza il consenso degli interessati. La tecnologia ci ascolta anche quando non lo crederemmo possibile. Se parliamo di un argomento, subito veniamo sommersi di pubblicità legate a ciò di cui stavamo parlando. E come se non bastasse tutto questo, alcune Giunte Comunali sembrano impegnate a rendere sempre più stretto il controllo sui cittadini. In una sorta di Orwell 2.0 che si spande inesorabilmente nelle nostre città. Ed è quello che, in modo sempre più invasivo, sta succedendo nella Capitale. La giunta di Roma Capitale, infatti, si sta distinguendo per iniziative estreme, come la chiusura della città in una grande ZTL i cui ingressi saranno controllati elettronicamente. In pratica, la ripetizione di quanto la Giunta Sala ha già fatto a Milano. Un provvedimento che Nicola Porro, sul suo sito, definisce “un’assurda, inutile e liberticida idiozia, anche discriminatoria per chi non potrà permettersi un’auto nuova, ibrida o elettrica”. (continua dopo la foto)

Ecco, i milanesi questa “idiozia” l’hanno già vissuta e pagata cara sulla propria pelle. Nell’indifferenza generale. Esattamente come capiterà a Roma, Porro dice di sperare in rivolte popolari contro il provvedimento ma siamo quasi certi che non ci saranno. Ormai i cittadini accettano tutto. Ma alla giunta romana tutto questo non bastava, così l’Assessore alla Mobilità Patané ha avuto un’altra bella pensata. Un sistema integrato di migliaia di telecamere “intelligenti” che raccoglieranno dati sensibili, ma li useranno “con discrezione”, assicura Patané. Meno male, siamo tutti più tranquilli. Ma il Garante per la Privacy evidentemente no. Perché dopo avere appreso che a Roma verrà messo in funzione un sistema di telecamere “con riconoscimento facciale” nelle metropolitane cittadine, è intervenuto per chiedere chiarimenti alla Giunta Gualtieri. (continua dopo la foto)

“Fino a tutto il 2025“, ha ricordato il Garante, “vige una moratoria sull’installazione di impianti di videosorveglianza con sistemi di riconoscimento facciale attraverso l’uso di dati biometrici, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, da parte delle autorità pubbliche o di soggetti privati”. L’uso dei sistemi di tracciamento facciale è consentito solo all’Autorità giudiziaria. Per questo l’Ufficio del Garante ha dato a Gualtieri, Patané e alla Giunta 15 giorni di tempo per fornire chiarimenti. Anche sulla finalità giuridica del trattamento dei dati e sulla loro protezione. Pur apprezzando qusto intervento, non possiamo che essere d’accordo con Porro quando, in chiusura del suo pezzo, tuona: “A noi questo futuro orwelliano e distopico fa orrore, altroché bene comune!”. Ma la “deriva cinese” sembra ben avviata. Nel silenzio dei più.