Se avessero arrestato il Capitano, Francesco Totti, lo scandalo della cosa sarebbe stato decisamente più grande. I giornali avrebbero venduto molto di più, su cause e ricostruzioni giornalistiche, e la vicenda avrebbe forse travalicato le Alpi. Invece hanno arrestato solamente Giovanni Toti, il presidente della Regione Liguria, nulla di preoccupante, è normale che i politici mettano in piedi sistemi corruttivi, con un odore che non è lo Chanel di Fassino, ma eau de Mafie.
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Un Capitano val più di un Governatore?
La cosa non genera tutto questo sconvolgimento nella politica italiana, a parte il coro, ormai stentoreo, sulla giustizia ad orologeria. Sembra che la parte morale della vicenda, da tenersi ben distinta da quella giudiziaria, sia ormai desueta, non interessante, avulsa dalle riflessioni della comunità locale o nazionale. Si da ormai scontato che il sistema politico, le corruttele, il conflitto di interessi, lo scambismo politico mafioso, sia quello che è stato scoperchiato in Liguria, ma poteva essere altrove, senza cambiare una cifra della mancanza del senso del bene comune della società italiana. L’unica cosa che interessa alla comunità politica è quando ci sono le elezioni in Liguria, per tentare di accaparrarsi un nuovo spazio di manovra. Certo, al di là degli episodi corruttivi, da dimostrare nel processo, affidarsi a dubbi personaggi in odore di santità, riconosciuto da Toti e dal suo capo di gabinetto, non è stata una grande idea, col senno del poi, ovviamente. Esaù perse il regno per un piatto di lenticchie, Toti per una manciata di voti siciliani. Comunque mentre la vicenda Toti tra una settimana non farà più notizia la separazione di Totti e Ilary ci ha inchiodato per mesi, questa è la tragica verità dei nostri costumi.