In un acceso scambio tra istituzioni, Vincenzo De Luca, governatore della Campania, ha paragonato Don Maurizio Patriciello a Pippo Baudo, provocando una forte reazione da parte del parroco di Caivano. Patriciello, noto per le sue battaglie contro la camorra nel Parco Verde, ha espresso il suo profondo disappunto sui social media, dichiarando: “Ora bulli e camorristi mi prenderanno in giro gridandomi alle spalle Pippo Baudo”.
A difesa del parroco è intervenuta la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha criticato duramente le parole di De Luca, definendole un “segnale spaventoso”. In un post sui social, Meloni ha espresso solidarietà a Patriciello, sottolineando che lo Stato è al suo fianco e riconosce il valore del suo operato contro la criminalità.
Patriciello, che vive sotto scorta a causa delle minacce ricevute, ha risposto con amarezza alle dichiarazioni del governatore: “Se era questo che voleva, c’è riuscito… Le ferite vanno lenite non procurate. Penso, però, in piena coscienza, di non meritare le offese del tutto gratuite del presidente della mia regione.” Ha concluso il suo messaggio con un augurio: “Dio benedica lei, la sua famiglia, la regione che amiamo”.
Anche il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha manifestato la sua solidarietà a Patriciello, criticando le parole di De Luca come “indegne da parte di un rappresentante delle Istituzioni”. Lollobrigida ha elogiato la dedizione del parroco nella lotta contro la droga e la criminalità, esprimendo il massimo rispetto e impegno da parte dello Stato.
Questa polemica ha sollevato un dibattito sull’opportunità e il tono delle dichiarazioni pubbliche dei rappresentanti istituzionali, specialmente in contesti delicati come quello di Caivano, dove la lotta contro la criminalità organizzata richiede il supporto e la solidarietà di tutte le istituzioni.