
In un importante sviluppo politico, il presidente russo Vladimir Putin ha avanzato la proposta di nominare Andrei Belousov alla carica di ministro della Difesa, sostituendo l’attuale titolare Serghei Shoigu. La notizia è stata resa pubblica attraverso un messaggio sul canale Telegram del Consiglio della Federazione, citato dall’agenzia di stampa Tass.
Nel precedente esecutivo, Belousov ha ricoperto il ruolo di primo vice primo ministro, un incarico di rilievo che gli ha permesso di acquisire significativa esperienza nei meccanismi di governo del paese. Contestualmente, Putin ha espresso il desiderio di riconfermare Sergei Lavrov come ministro degli Esteri, un ruolo che Lavrov occupa con continuità da molti anni, consolidando la sua posizione come una delle figure più influenti nella diplomazia russa.
Le nomine proposte da Putin saranno sottoposte al vaglio del Consiglio della Federazione durante una riunione programmata per il 14 maggio.
Perché lo ha fatto
La proposta di nominare Andrei Belousov come ministro della Difesa rappresenta un significativo cambio di leadership in un settore chiave della politica russa. Serghei Shoigu ha guidato il ministero con mano ferma, diventando una figura di primo piano durante gli anni di conflitto e tensione internazionale. La sostituzione di Shoigu con Belousov potrebbe suggerire una nuova strategia o un cambio di rotta nella gestione delle forze armate russe. Shoigu diventa segretario del Consiglio di sicurezza, e se ne va quindi Nikolaj Patrushev, che a quanti pare aveva assunto troppo potere, al punto che pareva si fosse già quasi deciso di mettere suo figlio come erede del suo ruolo: idea poco gradita da Putin.
Belousov, con la sua esperienza economica e nel ruolo di primo vice primo ministro, potrebbe portare un approccio più integrato tra politica economica e difesa. Questa mossa potrebbe indicare un tentativo di rafforzare l’autosufficienza economica e l’innovazione tecnologica all’interno del settore della difesa, in risposta alle sanzioni internazionali e alle crescenti tensioni geopolitiche.
Inoltre, la riconferma di Sergei Lavrov come ministro degli Esteri sembra indicare una continuità nella politica estera russa, mantenendo un equilibrio tra il nuovo corso proposto per la difesa e la consolidata esperienza diplomatica di Lavrov. Questo potrebbe significare che mentre la Russia esplora nuovi approcci in ambito difensivo, continuerà a seguire una linea diplomatica ben definita nelle sue relazioni internazionali.