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Chi è Robert Fico, il premier slovacco ferito da colpi di pistola: la carriera politica e le controversie

Pubblicato: 15/05/2024 17:04
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Il premier slovacco Robert Fico è stato colpito da spari di arma da fuoco poche ore fa: al momento risulta essere in pericolo di vita. Figura cangiante e controversa, Le sue posizioni populiste e nazionaliste, insieme alla sua abilità nel navigare attraverso crisi politiche e scandali, influenzano profondamente il panorama politico del paese.
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Fico è nato il 15 settembre 1964 a Topoľčany, in Slovacchia. Dopo aver conseguito una laurea in giurisprudenza presso l’Università Comenio di Bratislava e un dottorato di ricerca in scienze criminali presso l’Accademia Slovacca delle Scienze, Fico ha intrapreso una carriera nel diritto e successivamente in politica.

Fico è entrato in politica nei primi anni ’90, diventando membro del Parlamento della Cecoslovacchia e successivamente del Parlamento slovacco dopo la divisione del paese. Nel 1999 ha fondato il partito Smer – Social Democracy (Smer-SD), che ha guidato ininterrottamente fino ad oggi.

Ha ricoperto per la prima volta la carica di primo ministro dal 2006 al 2010, poi dal 2012 al 2018 e, più recentemente, dal 2023. Durante il suo mandato, ha perseguito una politica di sinistra populista, focalizzata su temi di giustizia sociale, incremento delle pensioni e assistenza sanitaria.

Robert Fico, le posizioni politiche sull’Europa

Fico ha mantenuto una posizione ambivalente nei confronti dell’Unione Europea. Pur riconoscendo l’importanza dell’UE per la Slovacchia, ha spesso criticato le politiche di Bruxelles, specialmente riguardo alla gestione della crisi migratoria. La sua retorica euroscettica ha trovato risonanza tra i suoi elettori, che vedono nell’UE una forza che potrebbe minare la sovranità nazionale.

Ucraina e Russia

Una delle questioni più controverse riguardanti Fico è la sua posizione sull’invasione russa dell’Ucraina. Durante la campagna elettorale del 2023, Fico ha promesso di cessare il supporto militare all’Ucraina, opponendosi alla linea adottata dalla maggior parte dei paesi dell’UE e della NATO. Questa posizione riflette una tendenza più ampia nel suo approccio alla politica estera, in cui ha spesso cercato di bilanciare i rapporti con l’Occidente e la Russia.

Fico ha espresso più volte la sua opinione che l’UE dovrebbe perseguire una politica più equilibrata nei confronti della Russia, sottolineando l’importanza dei legami economici e la necessità di evitare sanzioni che potrebbero danneggiare l’economia slovacca. Questo atteggiamento ha sollevato preoccupazioni tra gli alleati occidentali della Slovacchia, che temono un allontanamento dalla politica comune di sostegno all’Ucraina.

La crisi politica ed il ritorno al potere

Nel 2018, Fico si è dimesso da primo ministro a seguito delle proteste di massa scatenate dall’omicidio del giornalista investigativo Ján Kuciak e della sua fidanzata Martina Kušnírová, che stavano indagando su legami tra il governo e la criminalità organizzata. Questo evento ha segnato un punto di svolta nella politica slovacca, con la richiesta di maggiore trasparenza e responsabilità.

Nonostante la crisi, Fico è riuscito a rientrare sulla scena politica, vincendo le elezioni del 2023 con una piattaforma populista e promettendo di difendere gli interessi slovacchi contro le pressioni esterne. Il suo ritorno al potere dimostra la sua abilità politica e la capacità di adattarsi alle mutevoli dinamiche elettorali.

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