
Importanti novità sul caso dell’omicidio di Giulia Cecchettin. La Procura di Venezia ha infatti chiuso le indagini sulla morte violenta della studentessa 22enne di Vigonovo, in provincia di Padova, uccisa l’11 novembre del 2023 dall’ex fidanzato Filippo Turetta.
Il ragazzo, che ha confessato l’omicidio dopo un tentativo di fuga in Germania, e si trova ora rinchiuso nel carcere di Verona, dovrebbe essere processato in autunno. Il capo d’imputazione formulato dalla Procura è di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, crudeltà, efferatezza, sequestro di persona, stalking, porto d’armi continuato e occultamento di cadavere. Il giovane, attualmente detenuto nel carcere di Verona, non potrà chiedere il rito abbreviato.
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Cosa rischia Filippo Turetta
Il Procuratore di Venezia Bruno Cherchi ha convocato una conferenza stampa nella mattinata di mercoledì 15 maggio “per comunicazioni relative al procedimento penale nei confronti di Filippo Turetta”. Tanti i punti oscuri di questa vicenda: dai risultati del Ris sulla Grande Punto riportata in Italia dalla Germania, alle indagini sul telefono di Turetta.
La Procura contesta a Turetta anche la premeditazione per l’omicidio volontario aggravato dell’ex fidanzata: è l’anteprima del via di un processo nel quale rischierà la pena massima dell’ergastolo. L’aggravante della premeditazione sarà probabilmente il perno intorno al quale l’accusa muoverà le sue argomentazioni contro Turetta.
ll procuratore Cherchi infine è apparso preoccupato per l’eco mediatico che ha avuto il caso e sulle conseguenze che potrebbe avere in vista del processo: “Bisogna considerare che in corte d’Assise la giuria è popolare” dice riferendosi alle possibili pressioni che l’opinione pubblica potrebbe esercitare “anche solo indirettamente”. “Pressioni che possono avere toccato Turetta che ha tutto il diritto di difendersi dalle accuse che gli vengono contestate quando saremo al processo” .

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