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Il rischio europeo: chi è più in bilico tra i leader politici italiani

Pubblicato: 15/05/2024 19:22

Il rischio politico delle europee è alto ma non per tutti. Il rischio per i cittadini europei è che esca un quadro senza visione e prospettive, frutto di calcoli al ribasso, davanti a sfide al rialzo, alcune esiziali a sud ed est. 

Il rischio italiano invece dipende dai calcoli provinciali di leader e partiti in campo. È un rischio di politica locale, con percentuali che determineranno trend di crescita o decrescita futura, faide interne, problematiche coalizionali, nuovi soggetti emergenti che muteranno lo status quo derivante dalle ultime nazionali.

Rischia Giorgia che ci mette la faccia se la percentuale del suo partito, praticamente la sua, visto che con il suo nome personale cerca di nascondere difficoltà del partito, è inferiore alle attese. Mesi fa veleggiava sulla soglia del 30, ma ora la situazione ha cambiato verso e deve arrivare almeno al 26/27. Rischia la Schlein, ma non è una novità visto che il segretario del PD rischia sempre perché è un partito di insoddisfatto cronici. Se vincono i suoi candidati son dolori, se vincono i candidati non allineati son dolori lo stesso, anche se la percentuale supera quella di Letta, ma ci vuole poco dirà qualcuno. Rischia poco Conte, che non ci mette la faccia e non ha faide interne ad oggi. Gioca all’accostata, come si dice nelle bocce, nei confronti del PD. Rischia Salvini, sia che Vannacci vada bene, e quindi utilizzi la Lega per poi farsi un partito personale, sia che il generale sia un flop e l’asticella sia sotto il 9. Praticamente una scommessa lost to lost. Rischia soprattutto in Veneto, dove Zaia è praticamente fuori dal partito Salvini e giocherà contro. Rischia  Renzi, che è l’unico che vuole andare in Europa, e rischia Calenda che non ci voleva andare. Se vanno sotto il 4 rischiano l’allontanamento di diversi accoliti, che non vedono speranza nel frazionismo centrista.

Non rischia Tajani e FI, che dopo Berlusconi tutti davano per morta, ed invece è diventata la copertina di Linus degli italiani, con l’asticella che supererà le nazionali. Rischiano di superare l’asticella gruppi che ne erano lontani, come sinistra e verdi, non ce la faranno altri soggetti. Tra questi il premio della critica politica va ad Alternativa popolare di Bandecchi che è riuscita a candidarsi senza raccolta firme, prendendosi il marchio PPE in Italia, come abbiano fatto è un mistero di Fatima. Dopo le europee conteremo i morti ed i feriti, tra partiti e candidati, e dubitiamo che il quadro politico resti immutato. Dell’Europa ci frega poco, ma della lotta tribale, sangue e arena, in Italia siamo appassionati. Quelli che andranno a votare, perché la maggioranza non lo farà.

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