
Sono in arrivo le scadenze per il 730: manca poco all’invio dei primi 730 semplificati senza quadri e codici, che potranno essere trasmessi a partire dal prossimo 20 maggio. La dichiarazione dei redditi va infatti presentata entro il 30 settembre 2024, direttamente all’Agenzia delle entrate o attraverso un sostituto d’imposta, un centro di assistenza fiscale (Caf) o ancora un intermediario abilitato (tipicamente il commercialista o consulente del lavoro). Come chiarito dall’Agenzia, il nuovo 730 semplificato – rivolto a dipendenti e pensionati – sarà guidato da una interfaccia più agile che raccoglie i dati in possesso dell’Agenzia o acquisiti da datori di lavoro, farmacie, banche e così via.
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Le scadenze
La prima è il 15 giugno 2024, che slitta in realtà a lunedì 17 giugno perché cade di sabato. In questa data è prevista la presentazione telematica alle Entrate da parte di Caf o intermediari abilitati delle dichiarazioni presentate dal contribuente entro il 31 maggio. Fissata poi al 29 giugno (che slitta a lunedì 1 luglio) la presentazione telematica alle Entrate, da Caf o intermediari abilitati, delle dichiarazioni presentate dal 1 al 20 giugno. In data 23 luglio 2024 invece sarà necessario presentare da parte di Caf o intermediari abilitati le dichiarazioni inviate dal contribuente dal 21 giugno al 15 luglio. C’è tempo invece fino al 15 settembre 2024 (o meglio a lunedì 16 settembre) per presentare le dichiarazioni inviate dal contribuente dal 16 luglio al 31 agosto 2024. Ultima data utile il 30 settembre 2024 per le dichiarazioni presentate dal contribuente dal 1° settembre al 30 settembre 2024.

Tra le novità, c’è la possibilità di ricevere eventuali rimborsi da 730 direttamente dall’Agenzia delle Entrate, anche in presenza di un sostituto d’imposta, selezionando l’opzione `nessun sostituto´, insieme ai dati relativi ai rimborsi per il `bonus vista´, quelli inviati dagli infermieri pediatrici e quelli relativi agli abbonamenti al trasporto pubblico locale. Tutte voci che si aggiungono a quelle già presenti negli anni scorsi, ricorda il Corriere della Sera: contributi previdenziali, spese universitarie, per gli asili nido, per gli interventi di ristrutturazione, erogazioni liberali e via dicendo. Si ricorda che i rimborsi saranno poi erogati con il primo stipendio utile.
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