Dati personali, referti, esami diagnostici e documenti d’identità: i dati sanitari di migliaia di italiani sono stati pubblicati illegalmente sul dark web. Si tratta dei dati sottratti lo scorso 18 aprile dagli archivi digitali di Synlab, una tra le principali aziende sanitarie private d’Italia e d’Europa, dal gruppo di hacker di matrice russa denominato Black Basta. Tutte le informazioni sarebbero finite nel dark web: la pubblicazione dei file è illegali, ricordiamolo, perché si tratta di dati estremamente sensibili.
Il 18 aprile 2024 Synlab Italia ha annunciato che i propri sistemi informatici erano stati attaccati attraverso un malware, cioè un virus informatico dannoso in grado di carpire documenti, dati e informazioni. L’azienda ha prontamente attivato una task force incaricata di bloccare l’attacco cybercriminale, così da mitigarne l’impatto e ripristinare al più presto i propri servizi. Infatti, appena avuta informazione dell’attacco, Synlab Italia ha prontamente disattivato e messo in sicurezza i propri sistemi informatici, che l’azienda ha poi riattivato avendo identificato e isolato il malware. Non è dato sapere al momento quanti dati siano stati hackerati, ma il volume è di 1,5 terabyte: se si considera che si tratta di file molto leggeri ,composti da soli byte di solito, allora parliamo di migliaia di fascicoli.
L’azienda ha subito avvisato di aver denunciato alla Polizia Postale il fatto e avviato la procedura di notifica al Garante della Privacy dei Dati Personali (GPDP) e ha comunicato che si impegnerà a “informare opportunamente i soggetti coinvolti”.
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