
Massimiliano Pacchiarotti, 56 anni, è vivo per miracolo. L’uomo che tutti nel quartiere conoscono come ‘Er Porpetta’, come lui stesso si autodefinisce sui social, è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale San Camillo dopo che un commando composto da almeno tre persone lo ha colpito con una sventagliata di proiettili. Almeno quattro quelli andati a segno ferendolo a tutte e due le gambe ieri, mercoledì 15 maggio, in largo Pio Fedi, nella periferia sud-ovest di Roma tra via della Casetta Mattei e via Portuense.
Secondo le prime informazioni raccolte potrebbe essere legato alla malavita: l’agguato, secondo le piste battute fino ad ora, potrebbe essere un regolamento di conti nel mondo della droga, all’interno del Serpentone di Corviale. L’uomo non sarebbe in pericolo di vita ed è conosciuto in zona anche come “Er Porpetta”. Gli investigatori sono in attesa del via libera dei medici per interrogarlo.
Sul caso indagano gli agenti della squadra mobile della polizia di Stato e la procura di Roma. ‘Er Porpetta’ era appena rientrato in casa quando il gruppo di fuoco a bordo di una Fiat 500 bianca, si è avvicinato. Almeno quattro i colpi andati a segno che hanno ferito Pacchiarotti a tutte e due le gambe. Sarebbero tre, invece, gli autori dell’agguato: dopo gli spari si sono allontanate.
Pacchiarotti è stato soccorso immediatamente dalla moglie e un inquilino di uno degli edifici dell’enorme complesso di Corviale ha dato l’allarme. Poi la corsa verso il pronto soccorso dell’ospedale San Camillo. Le indagini sono in corso e si considerano tutte le possibilità per fornire una chiara dinamica dei fatti e gli autori della vicenda.
Le amicizie “der Porpetta”
Tra gli elementi subito balzati all’occhio degli investigatori ci sono le amicizie. D’altronde sui social Pacchiarotti – che di questa storia è vittima – non ha mai nascosto le sue frequentazioni, dai selfie con gli influencer come il ‘Brasiliano’ e ‘1727’, fino alle foto in famiglia. Tatuaggi sempre ben in vista, così come le croci ricoperte di gioielli. E tra le amicizie, ce n’è un in particolare, quella con Cristiano Molè. Molè è morto lunedì 15 gennaio in largo Edoardo Tabacchi, a meno di 500 metri di distanza dal luogo della sparatoria di ieri. L’uomo di 33 anni è raggiunto da un colpo d’arma da fuoco mentre era nel suo fuoristrada. Gli assassini hanno fatto partire il colpo da una Panda bianca, uno dei colpi lo ha raggiunto al torace e lo ha ucciso. L’uomo era già stato raggiunto da colpi di arma da fuoco alle gambe nel 2014 da due uomini in scooter a Bravetta.

Chi sta indagando sul caso Pacchiarotti sta cercando anche un collegamento con l’omicidio di Molé. Sui rispettivi profili Facebook tante le testimonianze della loro amicizia tra cene al ristorante, foto e video con momenti sereni insieme.
Leggi anche: Bologna, omicidio al parco della Montagnola: 21enne ucciso per rapina