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Maltempo Veneto, ingenti danni per allagamenti ed esondazione del fiume Muson: “Stato di emergenza”

Pubblicato: 17/05/2024 16:21

Prosegue senza sosta l’ondata di maltempo che ha colpito la Lombardia e il Veneto negli ultimi giorni. Dopo gli allagamenti a Milano, l’attenzione si è spostata sul Veneto dove nelle zone di Padova e Treviso sono caduti quasi 100 mm di pioggia nel giro di poche ore. “Il cambiamento climatico ci impone di cambiare modello, non siamo abituati ad acquazzoni equatoriali. Senza bacini sarebbe stato un disastro” così il governatore vento Luca Zaia descrive le conseguenze del maltempo. Dopo le piogge torrenziali di ieri, la situazione più critica al momento resta a Camposampiero, nel Padovano, per la rottura di un argine del fiume Muson nelle prime ore di oggi. Allagamenti anche nel trevigiano a Castelfranco Veneto, per l’esondazione dell’Avenale ed Asolo.

“Quello che si è verificato nelle ultime ore è un fenomeno che avviene circa ogni 300 anni. Questo è un dato di fatto, il clima sta cambiando. Abbiamo dichiarato lo stato d’emergenza” ha dichiarato Luca Zaia. Maltempo che ha costretto a chiudere ieri anche la Pedemontana Veneta e la linea ferroviaria Venezia – Milano tra Padova e Verona, entrambe ripristinate oggi.

“Ci sono stati parecchi danni ad Asolo, dove 15 persone sono rimaste isolate, e nella Castellana. Nel Padovano, oltre a Camposampiero dove il Muson ha rotto gli argini, abbiamo avuto un problema a un allevamento in provincia, dove l’allagamento ha ucciso 10 mila tacchini” ha spiegato l’assessore regionale alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin.

“Ci sono una decina di rotture arginali, si sono interrotte tratte ferroviarie e in generale movimenti franosi si sono verificati in diverse zone. Questa notte si è rotto l’argine a Camposampiero. L’ospedale del comune è stato allagato, così vale per quello di Cittadella” ha infine concluso Bottaccin.

“Abbiamo avuto “botte di acqua” che hanno fatto diversi danni nel territorio ma il bilancio dei danni poteva essere molto più pesante se non avessimo avuto i bacini di laminazione” ha spiegato Zaia, aggiungendo: “Si è trattato comunque di un fenomeno piovoso con una intensità unica e questo ci deve fare riflettere, se ci saranno ancora eventi di questa portata bisognerà pensare ad altre modifiche. Non abbiamo avuto feriti o perdite di vite umane, e questa è la cosa più importante”.

“Al di là di questo, mi interessa ricordare che da un lato abbiamo danni importanti perché abbiamo avuto tre sfondamenti arginali, e dall’altro se ne sono andati un paio di ponti a Malo vicentino, frane e casini vari. Le preoccupazioni sono le previsioni delle prossime, ore. Le previsioni ci impongono di dire ai cittadini di fare molta attenzione e di non andare a fare foto dei fiumi in piena perché c’è sempre il rischio di sfondamento degli argini” ha concluso Zaia.
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