
Il pesante sciame sismico che ha colpito i Campi Flegrei a partire dalla serata di lunedì 20 maggio ha continuato a farsi sentire fino alla serata di martedì 21 maggio. La scossa più potente, di magnitudo 4.4, è stata registrata alle 20:10, la più intensa degli ultimi 40 anni dopo la crisi bradisismica degli anni Ottanta. Questa scossa è stata preceduta da un evento di magnitudo 3.5 e seguita da altre scosse di magnitudo 3.9 e 3.6. L’epicentro è stato localizzato nella zona della Solfatara, a una profondità di 3 km.
Leggi anche: La vittima del volo Londra-Singapore è un inglese di 73 anni. Il viaggio organizzato con la moglie…
Evacuazioni e danni
Le scosse hanno provocato l’evacuazione di 13 edifici, coinvolgendo 39 famiglie. I Vigili del Fuoco hanno rilevato crolli di cornicioni e crepe negli edifici, mentre movimenti franosi sono stati segnalati nella zona di Arco Felice. A seguito degli eventi sismici, le scuole sono state chiuse a Pozzuoli, Bacoli, Quarto, Monte di Procida, in alcuni quartieri occidentali di Napoli e in altri comuni dei Campi Flegrei.
Leggi anche: Terremoto Napoli, l’allarme del geologo Tozzi: “Cosa succederà, sono troppi…”
Risposta delle autorità
In risposta all’emergenza, è stato convocato un tavolo di emergenza in Prefettura. Il sindaco metropolitano Gaetano Manfredi, durante una conferenza stampa, ha rassicurato la popolazione dichiarando che “gli studiosi ci dicono che una scossa di magnitudo superiore a 5 non è possibile”. Ha inoltre annunciato che le scuole della città di Napoli saranno regolarmente aperte nei prossimi giorni. Il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, ha annunciato un vertice a Roma con la premier Giorgia Meloni per discutere dell’accaduto e delle misure da adottare.
Fine dello sciame sismico
Alle 23:01 del 21 maggio è stato annunciato dall’Osservatorio Vesuviano la fine dello sciame sismico, durato più di 24 ore e caratterizzato da 168 terremoti con magnitudo variabile tra zero e 4.4. L’Osservatorio ha comunicato i dati alle amministrazioni comunali coinvolte nella caldera del supervulcano, evidenziando l’eccezionalità della sequenza sismica appena conclusa.