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La Blitzkrieg di Vannacci: farcela grazie a Salvini per poi abbandonarlo

Pubblicato: 23/05/2024 18:24

Nell’agosto del 2023 esce il libro del Gen. Vannacci, ed è subito sera…delle coscienze. Un popolo che ha spesso pensato le banali frasi del generale si è sentito sdoganato, come fu con Fini alle elezioni di Roma del 1993. Solo che Fini, che poi fece una brutta fine, andò nella direzione opposta a Vannacci, tentando di ripulire il linguaggio e le idee della destra verso un’idea di conservatorismo britannico, il generale ha preso la direzione opposta, scavalcando a destra sia la Meloni che Salvini. Quest’ultimo, in un gesto che sa di disperazione, corteggia da subito il nuovo Vate, con D’Annunzio che si rivolta nella tomba, e pagherà pegno ferino se non ferale. Il generale, partito 9 mesi fa con il suo pamphlet, per diverso tempo non scioglie la riserva, pubblicando nuovi Mein Kampf, poi all’improvviso, ma non tanto, apre il fronte. Si farà un mese di campagna elettorale, una Blitzkrieg per espugnare le Ardenne della politica. Se le sue preferenze toccheranno la soglia delle trecentomila avrà un consenso politico pari al 2% del corpo elettorale, pertanto si potrà mettere in proprio avendo usato la Lega di Salvini per non raccogliere le firme e superare la soglia di sbarramento.

Questo è lo scenario peggiore per il Capitano che avrà ricevuto nel caso una lezione degna di Von Clausewitz dal titolo “Come perdere l’esercito a vantaggio di un alleato che si trasforma in avversario”, un capolavoro di harakiri degno di Mishima. A quel punto, avendo superato la linea Maginot dell’agibilità politica, il generalissimo potrà stare ad aspettare che arrivino le truppe di riserva, quelle che in Italia saltano sui carri dei vincitori. L’area di qualunquismo populista in Italia non è piccola, e onda su onda, come diceva Lauzi, può surfare su Vannacci, strappando consensi a FdI, Lega, 5stelle ed altri. Più ci si ragiona meno ci si capisce, è un’area sotto il pelo dell’acqua e gli esiti, dopo la enorme fluttuazione degli ultimi anni, sono da pranoterapia. Il corpo elettorale è malato, privo di schiena dorsale, ed in balia del primo conducator che passa. Vannacci è solo l’ultimo, solo che lui è un generale senza bandiera, a meno di non scoprire qualche tatuaggio nascosto. 

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