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“Multati anche se avete il biglietto”. Attenti al check-in obbligatorio sui treni, ecco cosa fare prima di salire a bordo

Pubblicato: 23/05/2024 17:01

Dallo scorso Agosto, Trenitalia ha introdotto una novità di cui non tutti i viaggiatori sono a conoscenza. E che sta sollevando polemiche e proteste da parte non solo degli utenti, ma anche dell’Associazione dei Consumatori. Si tratta del cosiddetto “check-in” da effettuare dopo aver acquistato il biglietto e prima di salire sul treno. Perché il biglietto già acquistato e pagato sia valido, bisogna collegarsi alla App di Trenitalia, accedere nella propria area riservata, scegliere il biglietto che si vuole auto-obliterare e cliccare, a fondo pagina, sulla scritta “check-in e barcode“. Oppure ci si può collegare al link contenuto nell’e-mail ricevuta al momento dell’acquisto. Non proprio un’operazione semplice, per esempio per le persone anziane, o per chi è sprovvisto di strumenti per collegarsi a Internet. E in particolare per i turisti stranieri, che più facilmente possono essere esclusi dall’accesso alla Rete. (continua dopo la foto)

Dopo un periodo di tolleranza, ora i controllori hanno cominciato a multare i trasgressori, generando un ovvio malcontento. C’è chi non è a conoscenza di questa novità, magari perché non utilizza il treno abitualmente. E chi invece fa semplicemente notare che la nuova procedura finisce per essere peggiorativa per gli utenti. Trenitalia afferma questo metodo garantisce maggiore flessibilità, visto che “una volta acquistato il biglietto si potrà effettuare un numero ilimitato di cambi sulla data e sull’ora del treno scelto, fino alle 23.59 del giorno precedente al viaggio. E cambi illimitati nel giorno stesso del viaggio”. Il Codacons però non è d’accordo, e ha sollevato il dubbio che la misura sia stata presa per tagliare le spese sui servizi di controllo a bordo dei treni. Circostanza che Trenitalia nega fermamente, ricordando anche che il biglietto digitale è un’alternativa a quello cartaceo, che resta un’opzione disponibile. (continua dopo la foto)

Nonostante i chiarimenti dell’azienda, sono molti i passeggeri che hanno protestato contro la procedura introdotta da Trenitalia. Tanto che che il check-in sui treni è diventato un caso di cui discutono anche gli esperti. A questo proposito, particolarmente negativa l’opinione espressa da Paolo Benanti, docente alla Pontificia Università Gregoriana e all’Università Statale di Seattle, nonché consigliere del Papa sulle AI. “Questa funzionalità è un pessimo esempio di digitalizzazione“, ha affermato Benanti. “Mi chiedo quanto questa soluzione sia inclusiva e si adatti ai passeggeri che sfruttano il servizio pubblico. Come farà un viaggiatore straniero senza Internet a validare il titolo? Come può gestirlo un anziano? O come distribuire il titolo dagli uffici ai dipendenti se gli smartphone non fanno aprire il link?”. Per poi concludere che questa è “una storia su cui riflettere per evitare di scaricare sulla parte fragile della catena, il cliente, le scelte sbagliate della società”.

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