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Ilary Blasi, il documentario “Unica” diventa un caso: “Pagato con soldi pubblici”

Pubblicato: 24/05/2024 23:40

Il documentario “Unica“, prodotto da Banijay per Netflix e presentato da Ilary Blasi, che approfondisce la fine del rapporto con il calciatore Francesco Totti, avrebbe avuto un costo esatto di 2.249.436,8 euro. Questo è il budget che Netflix ha coperto, come confermato anche dal Ministero della Cultura. Similmente a quanto accaduto con “The Ferragnez”, un altro progetto di Banijay, anche per “Unica” sono stati richiesti finanziamenti ministeriali.

La notizia è stata rivelata da Davide Maggio, un portale specializzato in televisione, cultura e spettacolo.

Quanto è costato il documentario

Molti ricorderanno il documentario su Ilary Blasi e Francesco Totti prodotto da Netflix lo scorso anno, di cui si è parlato ampiamente sui social. In questo documentario, la conduttrice ha fornito la sua versione dei fatti riguardo alla fine del suo rapporto con l’ex calciatore, rivelando dettagli inediti, come il momento in cui ha pedinato Totti insieme a un’amica.

Il documentario ha avuto un grande successo, diventando una delle serie più viste in tutta Europa. Tuttavia, secondo quanto riportato da Davide Maggio, “la piattaforma streaming per assicurarsi le confessioni della conduttrice avrebbe sborsato ben 2.249.436,8 euro. Una cifra notevole per un documentario di 1 ora e 20 minuti, girato in Italia senza particolari effetti speciali”. Il costo è stato riportato sul sito del Ministero della Cultura. Come accaduto per “The Ferragnez”, anche per “Unica” sono stati richiesti contributi ministeriali.

Il cachet di Ilary Blasi

Il compenso di Ilary Blasi per il documentario sarebbe stato molto elevato. “Qualche mese fa, alcune indiscrezioni riportavano che i legali di Francesco Totti avevano sottolineato gli ingenti redditi della Blasi, parlando di 700mila euro di cachet per ‘Unica’. Tale compenso risulterebbe credibile alla luce dei costi del documentario”, afferma Maggio.

Confronto con altri documentari

Secondo il sito di Davide Maggio, il documentario “Unica” è stato quello con il budget più alto tra quelli usciti recentemente e riguardanti persone dello spettacolo. “Unica” ha superato anche il documentario sull’ex marito, “Mi Chiamo Francesco Totti”, che aveva un costo di 2.049.193,75 euro. “Blasi supera di poco Ultimo, il cui documentario per Prime Video è costato incredibilmente 2.129.537,000 euro. Più economici, considerando il costo orario, ‘Il Supervissuto’ su Vasco Rossi (2.955.350,57) e ‘Raffa’ sulla Carrà (4.164.819,99)”. La prima stagione di “The Ferragnez”, in 8 episodi, è costata 5.695.287,00 euro. Maggio precisa che questi sono i costi dichiarati al Ministero, quindi potrebbero aver subito ritocchi nel corso della produzione.

Caso fondi pubblici

Il tema dei fondi pubblici torna in primo piano, dopo le critiche del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ai registi nell’ottobre 2023. Il tax credit è un meccanismo di credito d’imposta progettato per sostenere le imprese coinvolte nella produzione di film e serie TV in Italia. Attualmente, i produttori possono beneficiare di un credito pari al 40% dei costi ammissibili di produzione (per quelli non indipendenti, il credito è del 25%).

Nel 2017, i fondi ammontavano a 423,5 milioni di euro, ma nel 2022 hanno raggiunto la cifra di 849,9 milioni, per poi scendere a 746 milioni nel 2023. La dotazione del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, stabilito dall’articolo 13 della legge 14 novembre 2016, n. 220, ha registrato una significativa crescita negli ultimi anni. Nel caso dei documentari, le richieste sono aumentate da 48 nel 2019 a 152 nel 2022. Le opere di finzione, tra film e serie, hanno visto un incremento da 73 richieste nel 2019 a 247 nel 2022. Complessivamente, nel corso di quattro anni, sono state presentate 1.188 domande per l’accesso al tax credit.

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