Vai al contenuto

La Corte di Giustizia dell’Aia: “Israele deve fermare il fuoco a Gaza”. La replica: “Assemblea antisemita, non ci fermiamo”

Pubblicato: 24/05/2024 16:08

La Corte Internazionale di Giustizia ordina a Israele di fermare l’offensiva a Rafah

La Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia ha ordinato a Israele di cessare l’offensiva militare a Rafah, rispondendo alla richiesta del Sudafrica. Israele dovrà garantire l’accesso senza ostacoli agli inquirenti nella Striscia di Gaza e presentare un rapporto entro un mese. La Corte ha anche ordinato l’apertura del valico di Rafah per permettere l’ingresso degli aiuti umanitari.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrà una consultazione telefonica urgente alle 17 (le 16 in Italia) con vari ministri, tra cui il ministro della Difesa Yoav Gallant, il ministro degli Esteri Israel Katz e il procuratore generale Gali Beharav-Miara, secondo quanto riferito da Ynet subito dopo l’annuncio della decisione della Corte dell’Aia.

“La risposta alla decisione del tribunale antisemita deve essere di occupare Rafah e aumentare la pressione militare su Hamas finché non saremo vincitori”. Lo ha dichiarato il ministro per la Sicurezza nazionale di Israele, Itamar Ben Gvir, commentando l’ordine della Corte internazionale di giustizia dell’Aia a Israele di fermare l’offensiva militare di terra a Rafah, secondo quanto riporta Canale 12.

Hamas: “Un colonnello dell’IDF è nostro ostaggio”. Riprendono i negoziati al Cairo, Israele invia una delegazione

Hamas ha dichiarato di aver catturato un colonnello dell’IDF come ostaggio. La ripresa dei negoziati al Cairo è prevista “nelle prossime ore”, con Israele che ha approvato l’invio di una delegazione. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato: “Stiamo intensificando il nostro impegno contro Rafah. L’operazione proseguirà e verrà rafforzata con ulteriori forze di terra e aeree”. Raid continuano su Gaza e Cisgiordania, con colpi anche su Rafah. È imminente un incontro tra i vertici di CIA e Mossad.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha ribadito che non riconosce la giurisdizione della Corte penale internazionale. Il premier spagnolo, Pedro Sánchez, ha dichiarato che uno Stato palestinese contribuirebbe alla pace. Intanto, a Torino fa discutere una preghiera anti-Israele pronunciata da un imam all’università. È attesa la decisione della Corte internazionale di giustizia sull’ordine del Sudafrica a Israele di cessare il fuoco a Gaza.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 25/05/2024 08:13

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure