
Giorgia Meloni al Festival dell’Economia di Trento, affossa il redditometro. “Ho sospeso il redditometro per vedere meglio la norma”. Nei giorni scorsi il ritorno di questa misura fiscale molto rigida aveva prodotto spaccature nella maggioranza. Aggiunge: “Bisogna ragionare nel merito sulla norma migliore che sia efficace sulla grande evasione, sui fatti intollerabili, e per garantire il cittadino”. “Voglio vedere meglio quello che dobbiamo fare sull’accertamento sintetico: una cosa è colpire i casi intollerabili, gente che gira col Ferrari e si dichiara nullatenente, un’altra cosa è inserire nell’ordinamento un’altra norma che vessa il cittadino”.
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Meloni “contro” il superbonus
Tra i vari temi trattati al Festival, la presidente del consiglio affronta l’annosa questione del superbonus 110%. “Io non ho bisogno di fare cassa sul superbonus ma di limitare l’emorragia perché i nostri conti non lo reggono e non produce quanto promesso, a livello di Pil”. “Quello che stiamo facendo sul superbonus per molti è impopolare ma quando si viaggia a costi di 220 miliardi di euro, come il Pnrr, per ristrutturare il 4% degli immobili, una stretta la devi mettere altrimenti rischi di andare fuori controllo”.
“Poste Italiane mai completamente privata”
“Non c’è alcuna possibilità al mondo che Poste italiane possa essere privatizzata, finché guido il governo. Si può ragionare, essendo la partecipazione dello Stato del 65% e dando per scontato che lo Stato deve mantenere non il controllo ma la proprietà, e serve il 50%, che per le quote in eccedenza ci sia una possibilità di mettere sul mercato”. Lo ha detto la premier. Ma “non è stata presa ancora alcuna decisione sulla possibilità di vendere quote delle Poste, dobbiamo essere fieri di Poste, un’azienda che coniuga servizio pubblico, innovazione e competitività. Non abbiamo preso decisioni”.
Sul premierato: “O la va o la spacca. Qui non per la sedia”
“È una riforma necessaria, e ne vale la pena: non sono il tipo di persona che riesce a ripagare con la vanità le sue rinunce. Attualmente la mia vita si svolge così, mi alzo la mattina, cerco di risolvere problemi, vado a dormire, rimane poco tempo per mia figlia. Davvero qualcuno pensa che il mio obiettivo è continuare a fare questa vita? Quindi, io voglio lasciare qualcosa, e o la va o la spacca”. Così Meloni. Elly Schlein, che sarà ospite al Festival dell’Economia, “mi potrà rispondere e mi risponderà”, ha detto la premier interpellata allo stesso festival, dopo aver tirato in causa il Pd sulla riforma del premierato.
I punti in comune con Marine Le Pen
Con Marine Le Pen “ci sono dei punti in comune, è evidente, sul contrasto all’immigrazione illegale, sull’approccio alla tansizione verde, sulla difesa della identità europea, ci sono dei punti di contatto”.
“Vox sta nei conservatori, come FdI, e non credo che cambierà gruppo, Le Pen è in Id e non credo che cambi gruppo. Non c’è in vista alcuna forma di unificazione fra il partito conservatori e Id. Ciò non toglie che su alcuni temi siu possa collaborare come già avviene. In Ue capita che partiti da famiglie politiche diverse si ritrovino votare insieme sugli stessi dossier”.
“Disastri della sinistra sul lavoro”
La stoccata a Schlein. “Parla di lavoro povero? Grazie alla segretaria del Pd perché ci ricorda i disastri della sinistra al governo”. Lo ha detto la premier. “Può chiedere” a Schlein “cosa ne pensa dei risultati portati da loro quando erano al governo. Io sono fiera che in un anno e mezzo abbiamo fatto ricrescere i salari. Quando siamo arrivati al governo i lavoratori che attendevano il rinnovo del contratto erano il 54% oggi sono il 35%”. “Noi cercheremo di fare meglio, però le lezioni da chi ha fatto calare dell’1,5% i salari quando era al governo no”.