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Arriva il decreto Autovelox: ecco tutte le nuove regole. Cosa c’è da sapere

Pubblicato: 26/05/2024 16:35

Il momento tanto atteso dai sostenitori di “Fleximan” si avvicina rapidamente. Il nuovo decreto Autovelox, uno dei punti salienti del programma di Matteo Salvini, è sulla soglia di diventare legge. L’annuncio ufficiale è stato fatto dal ministro dei Trasporti stesso alla Camera, sottolineando l’importanza di regole volte a garantire la sicurezza stradale e a evitare che gli autovelox diventino una tassa nascosta.
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Il decreto rappresenta una svolta normativa che limita notevolmente l’autonomia dei Comuni in materia di controllo della velocità. Da ora in poi, sarà il prefetto a decidere dove posizionare gli autovelox, escludendo i tratti autostradali e le strade principali extraurbane dalla competenza comunale. Questo passo mira a garantire una distribuzione più razionale e uniforme dei dispositivi di rilevamento della velocità.

Nuove Regole

Il decreto stabilisce anche nuove distanze minime per la segnalazione degli autovelox. I cartelli dovranno essere posizionati almeno a un chilometro di distanza dai centri urbani, con distanze differenziate tra un dispositivo e l’altro in base al tipo di strada. Inoltre, all’interno dei centri urbani, la distanza tra il segnale e l’autovelox sarà di almeno 200 metri sulle strade principali e di almeno 75 metri sulle altre.

Limiti di Velocità

Una delle novità più significative riguarda i limiti di velocità rilevati dagli autovelox. Il ministro Salvini ha chiarito che la velocità rilevata sarà parametrata a quella prevista dal codice stradale per ciascuna tipologia di strada. Questo significa che nei centri urbani l’autovelox limiterà la velocità a 50 km/h, mentre sulle strade extraurbane potranno essere utilizzati solo per riduzioni di velocità non superiori a 20 km/h rispetto al limite ordinario.

Omologazione dei Dispositivi

Un punto che il decreto non affronta è quello dell’omologazione dei dispositivi. Di recente, una sentenza della Cassazione ha stabilito che sono valide solo le multe comminate con autovelox omologati. Questo potrebbe aprire la strada a migliaia di ricorsi in tutta Italia, in un momento in cui l’attenzione sulla validità dei dispositivi di controllo della velocità è più alta che mai.
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