
Tel Aviv, 26 maggio 2024 – La tensione tra Israele e Gaza ha raggiunto un nuovo picco. Il braccio armato di Hamas, le brigate al-Qassam, ha dichiarato di aver lanciato un “grande attacco missilistico” contro Tel Aviv. L’azione è stata descritta come una risposta ai “massacri sionisti contro i civili”, come riportato in una dichiarazione sul canale Telegram del gruppo domenica mattina.
Attorno alle 14 si sono udite diverse esplosioni nel cielo di Tel Aviv, accompagnate da nuvole di fumo grigio. Questi segnali indicano l’intervento del sistema di difesa aerea israeliano, l’Iron Dome, che ha intercettato i razzi. Le prime informazioni riferiscono di otto razzi lanciati dalla città di Rafah, nella Striscia di Gaza.
Erano mesi che Tel Aviv non veniva colpita in modo così diretto, se si esclude l’attacco iraniano del 13 aprile scorso. Le sirene di allarme per razzi provenienti da Gaza hanno risuonato nella parte centrale del paese, creando una situazione di allarme e panico tra la popolazione. Il portavoce dell’esercito israeliano ha confermato che le esplosioni udite in città erano dovute all’intercettazione dei razzi da parte dell’Iron Dome.
Intanto l’Israel Defense Forces ha ricostruito, in base alla traiettoria dei missili lanciati su Tel Aviv, la provenienza di quest’ultimi. Gli otto razzi di Hamas, intercettati dal sistema di difesa antiaerea israeliano, sembrerebbe siano partiti dal centro della città di Rafah.
L’Ansa ha constatato sul posto che la città è in stato di alta allerta, con le forze di sicurezza mobilitate per gestire l’emergenza e proteggere i civili. Questo episodio segna un’escalation significativa nel conflitto tra Israele e Hamas, con potenziali ripercussioni sulla già fragile stabilità della regione.
Le autorità israeliane non hanno ancora rilasciato un bilancio ufficiale dei danni o delle eventuali vittime, mentre si attende una risposta ufficiale del governo di Tel Aviv a questo ennesimo attacco. Nel frattempo, la comunità internazionale osserva con preoccupazione l’evolversi della situazione, auspicando una de-escalation delle ostilità.