
Kiev ha lanciato un “attacco in profondità” in territorio Russo. Si tratta di una serie di incursioni che vengono messe a segno per centinaia di chilometri sul territorio sovietico. L’obiettivo è quello di distruggere infrastrutture di grande rilevanza strategica. Lo riporta oggi un articolo su Repubblica a firma di Gianluca De Feo. Come scrive l’articolista, “”sulla Crimea gli ucraini usano missili donati dall’Occidente. Altrove finora stanno impegando armi di produzione nazionale o acqustate direttamente all’estero. Ed è da queste azioni che ogni giorno, per scelta o per errore, si corre il rischio di innescare l’escalation atomica. E non è un pericolo teorico”. Sì, perché l’attacco portato quattro giorni fa contro l’antenna di Armavir con un gran numero di droni rischia di provocare scenari da incubo. (continua dopo la foto)

Armavir è dotata di un’enorme antenna, e rappresenta un caposaldo della difesa Russa contro gli attacchi missilistici diretti verso il territorio sovietico. Mosca la considera fondamentale per difendersi da eventuali minacce nucleari. Kiev non ha rivendicato l’azione, come di consueto in caso di attacchi in territorio Russo. Ma non è chiaro perché sia stata ordinato questo raid. L’antenna di Armavir, infatti, ha il compito di monitorare le traiettorie provenienti dal Medio Oriente e dal Mediterraneo orientale. L’esercito ucraino avrebbe anche cercato di attaccare un’altra antenna strategica per la rete di allarme sovietica, quella di Orsk. E se anche questo attacco fosse andato a buon fine, la Russia sarebbe rimasta “cieca” contro le minacce missilistiche provenienti da Sud. In ogni caso, l’attacco ad Armavir provoca, già da solo, un enorme rischio di escalation nucleare del conflitto. (continua dopo la foto)

“Anche la sola distruzione del colossale schermo di Armavir”, spiega De Feo, “rappresenta comunque un’aggressione al sistema di difesa strategica. E, in linea teorica, costituisce per la dottrina del Cremlino la giustificazione a una rappresaglia nucleare“. L’attacco a questa postazione, dunque, appare come un atto sconsiderato, anche perché è avvenuta durante la prima fase dell’esercitazione con le testate tattiche da parte di Mosca. “Una situazione da brivido“, spiega Repubblica. “Tale da rendere globale la guerra e portare allo scontro con gli Usa“. Lo ha spiegato chiaramente l’ex capo dell’agenzia spaziale Russa, il Senatore Rogozin. “La Casa Bianca deve dare una risposta completa su quello che è accaduto”, ha detto Rogozin. “Non siamo più sulla soglia, ma abbiamo già raggiunto il limite estremo oltre il quale comincerà il collasso della sicurezza strategica delle potenze nucleari“. Che, tradotto, vuol dire una sola cosa: il rischio atomico adesso è veramente concreto.