
Il fenomeno sta montando da quasi un anno, prima libri, interviste, poi tavole rotonde, poi movimentismo, ora politica. Alcuni hanno fortemente contribuito al diffondersi del Vannacci pensiero, consciamente o meno, anche chi lo ha usato a mo’ di cabaret. Il fenomeno partito con grande enfasi non si è spento, dopo le fiammate iniziali, ma si è tramutato come le varianti del COVID-19, e sta contagiando una fetta rilevante della società italiana.
Intanto Matteo Salvini, copia stemperata dell’originale, che per Vannacci sta mettendo a rischio il partito, evidentemente deve essere posseduto come in Visitors, il programma degli anni 80, che trattava il tema degli alieni. Poi ci sono alcuni eponimi minori, come Del Mastro, che organizza tornei di tiro a segno, o D’Alema che si propone di armare il Sudamerica. Ma il fatto che il Vannacismo ha assunto lo status di virus da OMS è stato l’exploit di Papa Francesco. “Qui c’è troppa frociaggine” pare abbia detto il Santo Padre, che da infallibile forse ha colpito più di Vannacci.
Nemmeno il generale sarebbe riuscito in una frase così perfetta, a dimostrazione della ormai totale pervasività del fenomeno. Non temere mai il Re, ma chi è più realista del Re, figurati se addirittura è un Papa. Quali saranno i numeri che potranno essere misurati alle Europee? Non si riesce a sondare, ma il dato numerico è importante relativamente. Lui ha sdoganato le idee, poche ma comprensibili, ci sono i normali, Lui ed i suoi adepti, ed i diversi, i diversamente normali, e costoro dovrebbero essere riformati o espulsi. Il suo pamphlet sembra rozzo, ma ci ricordiamo di uno ancora più grezzo, si chiamava Mein qualcosa, e non parlava certamente di campo largo, ma di campi con filo spinato. Per quest’estate l’Italia sarà piena di turisti, ma poi arriva l’autunno, e le birrerie si liberano. Forse è già stata prenotata.