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Saviano “chiagne e fo**e”: la sorprendente verità sul presunto boicottaggio. Ecco chi sono i veri “colpevoli”

Pubblicato: 30/05/2024 12:17

Da giorni si discute, con toni molto accesi, dell’esclusione di Roberto Saviano dalla lista degli scrittori italiani invitati a partecipare alla Fiera del Libro di Francoforte. Un tema che diventa virale solo per la narrativa che vuole il 44enne scrittore napoletano vittima “eterna” di soprusi e minacce. Intendiamoci, nessuno vuole sminuire il lavoro di denuncia da lui portato avanti nei confronti delle mafie. E ognuno può avere una propria opinione sul personaggio. Quello che è diventato stucchevole, è il continuo ricorso al vittimismo da parte di un autore che, pur essendo sempre al centro dell’attenzione, non perde occasione per assumere il ruolo del martire. Così, dopo l’esclusione dalla Fiera tedesca, Saviano ha rilasciato una rovente intervista a La Stampa. E ha denunciato il governo per lesa maestà. Come si sono permessi di non invitarlo? “Loro”, ha tuonato lo scrittore, “intendo il governo, sapevano benissimo che avrebbero generato polemica. Ma è proprio per questo che hanno sottolineato che nella lista che hanno stilato non ci fosse il mio nome”. (continua dopo la foto)

“Non credo siano atti che li delegittimano nel mondo”, ha proseguito con umiltà Saviano. “Ma anzi parlano alla loro base: non vi abbassiamo il mutuo, non vi alziamo i salari ma vi togliamo dalle palle i nostri nemici simbolici. Sono il risarcimento ai loro fallimenti politici“. Quindi l’artista napoletano ritiene che le persone, avendo saputo del suo mancato invito in terra tedesca, accetteranno di buon grado le loro difficoltà economiche. Non si può dire che Saviano non abbia una discreta opinione di sé. Quello che non è stato detto, però, è che lo scrittore 44enne non era stato inserito da nessun editore italiano, fra quelli che lo pubblicano, nel novero degli autori proposti per partecipare all’evento di Francoforte. Per cui da parte del commissario Mauro Mazza non c’è stato nessun depennamento. E nemmeno una censura. I “colpevoli” sono gli editori. (continua dopo la foto)

Il quotidiano Il Foglio, in un articolo a firma Salvatore Merlo, ha affermato che in ogni caso, anche senza segnalazione da parte degli editori, la commissione governativa avrebbe potuto decidere di chiamare Saviano di sua iniziativa. Lo scandalo, secondo lo scrittore napoletano, è che non lo abbia fatto. “Peccato che Saviano sia in ottima compagnia“, ha scritto Merlo. “Sono moltissimi gli autori italiani importanti che non sono stati selezionati. E’ comodo pensare di dover essere invitati dovunque perché ci si ritiene scomodi“. Sì, perché oltretutto lo scrittore partenopeo non aveva nuovi libri in catalogo da presentare. Eppure, continua il Foglio, “a differenza di tutti gli scrittori come Paolo Giordano e Francesco Piccolo, che stanno rifiutando l’invito a Francoforte per solidarietà con Saviano, Saviano sarà comunque alla Fiera perché invitato dai librai tedeschi. Lui sì, loro no. La vicenda ha evidentemente un che di comico. Ma anche di furbo“. Viene in mente, leggendo tutta questa sceneggiata, il famoso detto napoletano: chiagne e fo**e. Qualcosa succederà.

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