
Le sorelle di Emanuela Orlandi, Natalina, Federica e Maria Cristina, insieme ai cugini Pietro, Monica e Giorgio Meneguzzi, figli dello “zio Mario”, sono stati ascoltati dalla procura di Roma nell’ambito della nuova indagine sulla scomparsa della giovane cittadina vaticana. Nulla trapela ufficialmente da piazzale Clodio, dove l’inchiesta, condotta dal sostituto procuratore Stefano Luciani, procede in modo riservato.
Leggi anche: Emanuela Orlandi, la rivelazione di Ali Agca: “Ho un tumore ma prima di morire vi dirò la verità
Tuttavia, dettagli e circostanze emergono dal parallelo lavoro della commissione bicamerale d’inchiesta sulle scomparse di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi. La commissione, che ha raggiunto la sua quinta seduta, è stata recentemente rafforzata con l’inclusione di nuovi consulenti, tra cui gli avvocati Alessandro Cardia, Laura Capraro, Letizia Coassin e Vittorio Palamenghi. Anche il giornalista e scrittore Igor Patruno e l’ex magistrato Guido Salvini sono stati aggiunti al team, e presto potrebbero unirsi altri esperti, come lo storico Alberto Melloni.
Emanuela Orlandi: ascoltate le sorelle e i cugini
La nuova indagine si concentra sulla misteriosa scomparsa di Emanuela Orlandi, un caso che ha suscitato grande interesse e speculazioni per decenni. Le testimonianze delle sorelle e dei cugini rappresentano un tentativo di ricostruire gli eventi e ottenere nuove informazioni che possano far luce su quanto accaduto. La commissione bicamerale d’inchiesta sta lavorando intensamente per esaminare tutte le piste e le evidenze disponibili, nel tentativo di risolvere uno dei misteri più intricati della storia recente italiana.
Il ruolo di Mario Meneguzzi
Da quanto si apprende, anche la procura di Roma ha voluto approfondire la vita e il ruolo di Mario Meneguzzi, chiamando direttamente in causa i suoi parenti più prossimi a cui sarebbero state fatte domande in relazione al contesto familiare e non tanto sugli altri spunti investigativi. L’audizione dei fratelli Meneguzzi ieri a San Macuto, è stata ritenuta comunque “soddisfacente” da Pietro Orlandi perchè, almeno in quella sede, grazie alle dichiarazioni del cugino Pietro Meneguzzi, “che l’ha spiegato bene”, dipanati molti gomitoli e “insinuazioni” scagliate negli anni su uno zio che tanto gli Orlandi quanto i Meneguzzi hanno sempre difeso.
L’indagine della procura e il lavoro della commissione sono seguiti con grande attenzione dall’opinione pubblica, che spera in una svolta decisiva. La partecipazione di figure esperte e autorevoli, come avvocati, giornalisti e storici, aggiunge un ulteriore livello di competenza e approfondimento all’inchiesta. L’obiettivo comune è di raggiungere la verità e offrire finalmente risposte alla famiglia Orlandi, che da anni attende giustizia.
Mentre l’indagine prosegue, il lavoro sinergico tra la procura di Roma e la commissione bicamerale d’inchiesta rappresenta un passo fondamentale verso la risoluzione di questo caso complesso. La comunità spera che gli sforzi congiunti possano portare a nuovi sviluppi e, in ultima analisi, alla verità su ciò che è realmente accaduto a Emanuela Orlandi.