
Una sconvolgente svolta si è manifestata nell’inchiesta sull’omicidio di Giuseppe Matarazzo, il pastore di 45 anni brutalmente ucciso nel beneventano il 19 luglio 2018. Emergono dettagli agghiaccianti secondo cui il mandante del delitto sarebbe un ex operaio di 64 anni, Lucio Iorillo, originario di Frasso Telesino (Benevento). La motivazione dietro questa terribile azione? Un dolore insostenibile: l’uomo avrebbe pagato un assassino per eliminare Matarazzo perché lo considerava responsabile dello stupro di sua figlia, avvenuto quando la ragazza aveva solo 15 anni. La giovane si tolse la vita pochi mesi dopo l’atroce violenza, avvenuta nel 2007.
Leggi anche: “Aggredita con estrema ferocia”, baby gang picchia a sangue ragazzina di 14 anni
L’accusa è stata ufficialmente formulata durante il processo in corso a Benevento dal procuratore Stefania Bianco. Questo fa seguito alle anticipazioni provenienti da fonti locali che già indicavano Lucio Iorillo come il presunto mandante dell’omicidio. In precedenza, Iorillo era già sotto indagine proprio per il sospetto di essere il mandante dell’omicidio del pastore, avvenuto a colpi di pistola davanti alla sua abitazione. Questo, dopo che Iorillo aveva trascorso nove degli 11 anni e sei mesi di carcere, condannato per abusi sessuali nei confronti della giovane che si suicidò nel 2008.
Il piano di Iorillo
La vendetta sembra essersi annidata nell’animo di Iorillo per oltre dieci anni, persistente nonostante il passare del tempo. È emerso che avrebbe ingaggiato due individui per vendicare l’abuso subito dalla sua figlia. Questo è quanto ha sostenuto il procuratore, che ha richiesto il rinvio a giudizio di Iorillo per l’omicidio di Matarazzo.
Secondo l’accusa, i due esecutori materiali dell’omicidio sono già stati condannati all’ergastolo. Si tratta di Giuseppe Massaro, 59 anni, e Generoso Nasta, 34 anni, entrambi con precedenti penali. Sarebbero stati loro a procurarsi l’auto e l’arma utilizzata per il delitto, agendo poi a volto scoperto e uccidendo Matarazzo con cinque colpi di pistola calibro 357 Magnum.
Il procuratore è convinto che dietro questo delitto ci sia stata una organizzazione orchestrata da Iorillo, che avrebbe pagato una somma considerevole di denaro, circa 20 mila euro, ai presunti assassini. Interpellato dall’ANSA, Iorillo, difeso dall’avvocato Raimondo Salvione, ha dichiarato di essere totalmente estraneo alla vicenda e di attendere il processo che si terrà il prossimo 27 novembre dinanzi al GUP del Tribunale di Benevento.
Questa svolta nella vicenda dell’omicidio di Giuseppe Matarazzo getta una luce sinistra su una storia di dolore, vendetta e tragedia. Resta ora al tribunale stabilire la verità dietro questi orribili eventi e amministrare la giustizia.