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Sciopero generale dei taxi, città ancora una volte bloccate

Pubblicato: 01/06/2024 19:50

L’imminente sciopero dei servizi di taxi è stato programmato per i giorni 5 e 6 giugno, coincidendo con il periodo delle elezioni europee, e potrebbe causare un blocco totale nelle principali metropoli. Le organizzazioni sindacali, tra cui Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Satam, Tam, Claai, Unione Artigiani, Unione Tassisti d’Italia, Uritaxi, Fast Confal taxi, Unica taxi Cgil, Orsa taxi, Usb taxi, Unimpresa, Sitan/Atn, intendono riprendere le proteste dopo il precedente fermo del 21 maggio. Le vetture bianche rimarranno inattive dalle 8:00 alle 22:00 per entrambi i giorni, al fine di sollecitare il governo a implementare i regolamenti previsti dalla legge che governa il settore. Questo stop potrebbe causare notevoli disagi nelle città, proprio durante il periodo di chiusura delle campagne elettorali in vista delle elezioni.

la risposta del governo

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha convocato tutte le associazioni per il 4 giugno, un’iniziativa accolta favorevolmente dalle organizzazioni sindacali. Tuttavia, esse ribadiscono che lo sciopero rimane confermato fino a tale data. “Esamineremo attentamente i risultati dell’incontro prima di decidere se sospendere lo sciopero previsto per i giorni 5 e 6 giugno”, dichiarano i rappresentanti sindacali. Ritengono cruciale l’approvazione di normative chiare e inequivocabili per regolare le piattaforme tecnologiche e contrastare l’abusivismo nel settore.

Il Garante per gli scioperi ha esortato al rispetto delle regole durante la protesta dei tassisti, considerando la durata prolungata dello sciopero, che coinvolgerà anche la giornata di chiusura della campagna elettorale per le elezioni europee e amministrative dell’8 e 9 giugno. Ha raccomandato alle organizzazioni sindacali di assicurare la fornitura dei servizi essenziali.

La situazione nelle città

Con l’avvicinarsi dell’estate, soprattutto nelle grandi città, si è evidenziata la difficoltà nel trovare un taxi disponibile. Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), nel 2021 circolavano poco meno di 23.000 taxi nei capoluoghi di provincia, con una variazione minima rispetto al 2016. L’Autorità di Regolamentazione dei Trasporti ha registrato circa 7.900 licenze attive a Roma, circa 4.800 a Milano, quasi 2.400 a Napoli, 1.500 a Torino, poco più di 700 a Firenze e Bologna, e circa 320 a Palermo. Questi numeri non sono in linea con le principali città europee, dove il servizio è stato liberalizzato in alcuni casi. Un rapporto dell’Antitrust nel novembre 2023 evidenziava una situazione critica a Roma, Milano e Napoli, invitando ad aumentare il numero di licenze oltre il limite del 20% stabilito dal decreto Asset. Il report ha anche evidenziato carenze strutturali nell’offerta a Palermo e la mancanza di un sistema di monitoraggio a Firenze.

Dopo un anno, le nuove licenze stentano ad essere rilasciate. A Milano, il Comune ha concluso il bando per 450 nuove licenze a pagamento il 30 aprile, con tariffe che partono da 96.500 euro e sconti fino al 40% per le licenze destinate al trasporto disabili e agli orari di punta. Si spera che le nuove vetture entrino in servizio entro l’autunno. A Roma, il Campidoglio aprirà un bando per 1.000 nuove licenze tra fine giugno e inizio luglio, con un prezzo previsto intorno ai 75.000 euro. La scarsità di taxi a Roma è un problema persistente, soprattutto nelle zone ferroviarie. A Bologna, dopo discussioni accese, Comune e sindacati hanno concordato un bando per 72 nuove licenze e altre innovazioni. Le associazioni dei consumatori sono fortemente critici nei confronti dello sciopero, definendolo una “vergogna nazionale” e chiedendo interventi urgenti per risolvere la situazione nel settore.

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Ultimo Aggiornamento: 01/06/2024 19:51

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