
La “guerra psicologica”, combattuta a suon di comunicati e di minacce, fra la Russia e l’Alleanza Atlantica, prosegue con avvertimenti ormai senza filtri da parte di Mosca agli Stati Uniti. E’ di poco fa la notizia che il Viceministro degli Esteri di Putin, Sergei Ryabkov, ha commentato il nulla osta di Joe Biden all’uso di armi occidentali in territorio Russo con parole che sanno quasi di ultimatum. “Gli Stati Uniti evitino di commettere errori di valutazione che potrebbero avere conseguenze fatali“. “Per ragioni che non sono chiare”, ha proseguito Ryabkov, “gli americani sottovalutano la gravità del contraccolpo che potrebbero ricevere. Il Presidente Russo si è espresso più volte su questo tema”. Poi il vice Ministro ha usato una buona dose di sarcasmo nei confronti dei vertici istituzionali americani. (continua dopo la foto)

“Invito tali dirigenti che, come dicono loro, non si preoccupano di nulla”, ha attaccato Ryabkov, “a dedicare un po’ del tempo che a quanto pare passano su qualche videogioco, data la leggerezza del loro approccio, a studiare in dettaglio ciò che Putin ha detto, in particolare, nella conferenza stampa successiva ai colloqui di Tashkent“. Ricordiamo che in quell’occasione il Presidente Russo ha ammonito riguardo al concreto pericolo di una guerra globale e ha minacciato “serie conseguenze” nel caso dell’uso di missili occidentali contro la Russia. Insomma, si continua a correre su un filo sottile. Le due superpotenze, ovviamente, considerano i rischi di una Guerra Globale. Ma questa continua escalation sta creando condizioni di rischio che ci riguardano tutti. Perché, anche se non ci fosse intenzione di scatenare la Guerra Mondiale, potrebbe accadere un evento imponderabile – il cosiddetto “cigno nero” – capace di scatenare un incendio che andrebbe ad attecchire su una polveriera. Dopo, sarebbe difficile tornare indietro. (continua dopo la foto)

Per ora la posizione cinese, attenta più agli aspetti commerciali che a quelli bellici (con l’eccezione non secondaria di Taiwan) contribuisce a frenare i bollori dei contendenti. Ma se Pechino, di fronte a cambiamenti o eccessivi dazi occidentali sui suoi prodotti, dovesse decidere di non avere più interesse a salvaguardare le condizioni esistenti, allora tutto potrebbe precipitare. E a gettare benzina sul fuoco oggi hanno pensato anche i Paesi Bassi, che hanno scelto di autorizzare l’uso dei 24 F-16 forniti a Kiev in territorio Russo. Un altro passo verso un grave inasprimento del conflitto. Il tutto mentre Zelensky esorta gli occidentali a fare in fretta e a fornire nuovi aiuti (e anche truppe) all’Ucraina, perché il suo esercito è vicino alla sconfitta. Mentre gli inglesi ostentano sicurezza e, per bocca dell’Ammiraglio Tony Radakin, profetizzano una sconfitta della Russia a dispetto delle notizie che arrivano dal fronte.