
La terra è tornata a tremare nei Campi Flegrei. I sismografi dell’Osservatorio Vesuviano hanno registrato alle ore 7:23 una scossa di magnitudo 1.9 a una profondità di 2,7 chilometri, con epicentro tra il vulcano Solfatara e la zona dei Pisciarelli. La scossa è stata avvertita anche nelle zone di Pianura e Bagnoli, dove gli abitanti hanno riferito di aver udito un boato prima di sentire il movimento tellurico.
Solo ieri sera, alle ore 23:48, era stato avvertito un altro lieve terremoto di magnitudo 1.2, sempre con epicentro nella zona della Solfatara.
I Campi Flegrei sono una vasta area vulcanica situata a nord-ovest di Napoli, caratterizzata da una caldera complessa formata da due grandi eruzioni: quella dell’Ignimbrite Campana circa 39.000 anni fa e quella del Tufo Giallo Napoletano circa 15.000 anni fa.
Negli ultimi anni, l’area ha mostrato un’intensa attività sismica e fumarolica, accompagnata dal fenomeno del bradisismo, un lento sollevamento e abbassamento del suolo. Le crisi bradisismiche più recenti si sono verificate negli anni ’70 e ’80, con un significativo sollevamento del suolo e migliaia di terremoti che hanno portato all’evacuazione di parte della popolazione di Pozzuoli. Dal 2005, è in corso una nuova fase di sollevamento del suolo che ha già superato il metro e ha registrato numerosi eventi sismici.
Attualmente, l’area è sotto un livello di allerta gialla. La Protezione Civile ha predisposto un piano di evacuazione che include una zona rossa, dove il rischio di colate piroclastiche è massimo, e una zona gialla, a rischio di ceneri vulcaniche. La zona rossa comprende circa 500.000 persone e include comuni come Pozzuoli, Bacoli, e Monte di Procida, mentre la zona gialla copre circa 800.000 persone e include numerosi quartieri di Napoli.
La prevenzione del rischio sismico e vulcanico nei Campi Flegrei è una priorità, con misure urgenti adottate per garantire la sicurezza della popolazione e migliorare la resilienza delle strutture.