Quello che sta accadendo in Francia ha davvero pochi precedenti. E sta suscitando reazioni rabbiose in quasi tutto il mondo politico. Il responsabile di questa “rivolta” che attraversa il Paese è il Presidente Emmanuel Macron. Non contento di avere fatto di tutto per alzare la tensione sul fronte Ucraino, il Capo dello Stato transalpino ora ha deciso di irrompere a gamba tesa sulla conclusione della campagna elettorale per le elezioni europee. “Sequestrando” le televisioni proprio alla vigilia del voto. Macron, infatti, interverrà a reti unificate giovedì sera alle ore 20, durante i telegiornali di Tf1 e di France 2, i canali più seguiti nel Paese. Una scelta che ha fatto imbestialire gli avversari politici. Perché ha tutto l’aspetto di un tentativo di aiuto per la candidata della sua lista Renaissance, Valerie Hayer, che sta andando a picco nei sondaggi. Gli istituti di rilevamento la accreditano di un misero 15%. E se le cose andassero davvero così, per il Presidente sarebbe una batosta di proporzioni immani. (continua dopo la foto)

Infatti il candidato della Le Pen e di Rassemblement National, Jordan Bardella, è dato all’incirca al 30%. Ma la lista di Macron rischia di essere superata anche dai socialisti, che fino a pochi mesi fa erano a pezzi ma ora, grazie al lavoro di Raphael Glucksmann, sono monitorati in forte ripresa. Al punto di poter battagliare alla pari con la Hayer. Il discorso del Presidente dovrebbe toccare i temi più scottanti del momento, dalla guerra in Ucraina alle tensioni a Gaza, oltre a cadere in occasione delle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario dello sbarco in Normandia. Ma, ovviamente, la tempistica scelta, a tre giorni dalle Europee, ha indignato i partiti di opposizione. Tanto che su X il capolista del Partito Gollista dei Republicains ha sferrato un duro attacco. “Che tipo di emergenza può spingere il presidente a sequestrare i telegiornali“, si è chiesto Francois-Xavier Bellamy, “alla vigilia della fine della campagna elettorale?”. (continua dopo la foto)

Bellamy non è il solo a essersi ribellato. Eric Ciotti, presidente dei repubblicani, si è rivolto al garante della comunicazione per denunciare la mossa di Macron. “Mai prima d’ora”, ha scritto in una lettera sul quotidiano Le Figaro, “gli interventi mediatici sono stati così sbilanciati a favore dell’attuale esecutivo e a scapito dell’opposizione”. Oltretutto, il discorso a reti unificate del Capo dello Stato arriverà dopo una lunga serie di commemorazioni per lo sbarco in Normandia, che daranno a Macron grande visibilità. Qualcuno dice, in modo sarcastico, che Macron si crede Napoleone. Mentre il segretario socialista Olivier Faure si è spinto un po’ più in là. “Dunque giovedì, venerdì, sabato sarà Fidel-Macron“, ha affermato, paragonando il Presidente della Repubblica al dittatore cubano Fidel Castro. Mentre il vicepresidente dell’Assemblea Nazionale Sebastian Chenu l’ha messa sul sarcasmo: “Macron”, ha detto, “cerca di fare il possibile per salvare il soldato Hayer che affonda, affonda, affonda. Ma dovrà dare delle spiegazioni“.