
Un grave lutto ha colpito la Francia e il mondo dell’arte in generale. L’artista francese Ben, conosciuto soprattutto per i suoi slogan ironici, si è infatti suicidato all’età di 88 anni dopo che, soltanto poche ore prima, anche la moglie 60enne era morta. A rendere pubblica per primi la notizia sono stati i figli della coppia, Eva e Francois. La loro madre, Annie, era stata colpita da un ictus lunedì sera ed era poi deceduta mercoledì.
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Una nota struggente spiega i motivi del suo estremo gesto: “Incapace di vivere senza di lei, Ben si è suicidato poche ore dopo nella loro casa di Nizza”. Ben era nato a Napoli nel 1935, per poi trasferirsi a 14 anni proprio a Nizza, in Francia, dove ha trascorso il resto della sua lunga vita. È considerato uno dei massimi esponenti del movimento Fluxus che negli anni ’60 sconvolse il mondo dell’arte ufficiale con uno stile pieno di ironia provocatoria.
La vita e la carriera di Ben
Lo stesso Ben amava dire che “tutto è arte”. Per questo, al posto delle tradizionali opere, faceva dei “gesti”, come ad esempio stare fermo davanti alla vetrina di una galleria e gridare fino a perdere la voce, organizzare spettacoli poi mai messi in scena, o recital di pianoforte in cui il pianista terminava la sua performance fuggendo. E inoltre filmava qualsiasi cosa: i corpi dei passanti sulla Promenade des Anglais a Nizza, o anche le opere di altri artisti.

“La mia arte sarà un’arte di appropriazione. – diceva di lui – Cerco di firmare tutto ciò che non è stato firmato. Credo che l’arte sia nell’intenzione e che basti firmare. Non sono una macchina da soldi, ma una macchina per la comunicazione”. Ma Ben divenne famoso soprattutto per i suoi slogan umoristici, dipinti di solito in bianco su sfondo nero, con una grafia da bambino: “A che serve l’arte?”, “Il nuovo è sempre nuovo?”, “Cosa ci fai qui?”. Opere che gli sono valse un posto al prestigioso MoMA di New York, oltre ad essere replicati su zaini, quaderni o fermate del tram a Nizza. “Sugli astucci dei nostri bambini, su tanti oggetti di uso quotidiano e anche nel nostro immaginario, Ben ha lasciato il suo segno, fatto di libertà e poesia, di apparente leggerezza e travolgente profondità”, lo ricorda così in un comunicato il presidente francese Emmanuel Macron.