Tutto è partito da una “scappatella“. In provincia di Verona, una donna di origine siciliana che era rimasta scottata da un tradimento subito dal marito ha scelto una soluzione “drastica”. Ogni volta che usciva di casa, anche solo per una commissione, la 40enne chiudeva in casa il marito, anch’egli di 40 anni, e i figli piccoli per impedire che uscissero. I fatti risalgono al 2022, e nonostante l’uomo non abbia sporto querela la donna adesso è accusata di sequestro di persona e dovrà risponderne al Tribunale di Verona. Secondo l’accusa, infatti, “in più occasioni e in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, in particolare per evitare che il coniuge potesse recarsi da presunte amanti, privava della libertà il predetto unitamente ai figli minori“. Il linguaggio legale a volte non riesce a trasmettere a pieno la bizzarria di certi singoli casi. Il punto è che la moglie tradita, anche quando andava al lavoro, chiudeva a chiave in casa l’intera famiglia. E il marito, evidentemente, non glielo impediva. (continua dopo la foto)

Ed è proprio la “prigionia forzata” dei bambini ad avere fatto scattare la denuncia. Perché il marito della donna non ha voluto sporgere querela. Quindi il capo d’imputazione è “procedibile solo relativamente ai figli minori e aggravato perché commesso ai danni dei discendenti, minori di età”. Tutta l’insolita vicenda è stata monitorata dai servizi sociali. Nonostante la ritrosia del marito nel denunciare il comportamento della consorte, è ovvio che le strane dinamiche di questa coppia finiscono per ripercuotersi soprattutto sui loro ragazzi. Anche perché, come purtroppo emerso in contemporanea con le accuse alla donna, il marito è stato a sua volta messo sotto accusa all’interno dello stesso provvedimento per un reato davvero odioso. (continua dopo la foto)

L’uomo è infatti accusato di maltrattamenti ai danni dei propri figli. Secondo l’accusa, il padre avrebbe “percosso sovente i figli con violenza, con schiaffi, colpi al volto e al corpo“. Gli abusi nei confronti dei ragazzi sarebbero durati addirittura per 12 anni, dal 2010 al 2022. Ed è qui che questa vicenda assume risvolti decisamente più drammatici. E mostra il ritratto di una coppia i cui componenti, a causa dei loro tratti maniacali e, nel caso del padre, violenti, ha fatto crescere i propri figli in un assurdo clima di oppressione e di terrore. Ora, fortunatamente, i due protagonisti di questa vicenda abitano in case diverse. Ma nonostante questo, e nonostante l’inizio di un processo penale che li vede entrambi imputati, non hanno avviato le procedure di separazione. Troppo profondo, evidentemente, il legame disfunzionale che li unisce. Ma questa, più che essere trattata nelle aule di tribunale, sarebbe materia da psichiatri.