
L’onda di destra in Europa sale ma non sfonda, il vero muro è rappresentato dai popolari, perché socialisti e liberali si assottigliano evidentemente. Macron indice elezioni più su istanza di Jean Bardellà, l’uomo nuovo, che della Le Pen: Scholtz va a carte quarantotto, Orban decresce un po’, e poi c’è Lei, Giorgia che cresce, supera di tre punti il dato delle nazionali. Il PD sale a soli 4 punti da FdI, il problema però delle alleanze rimane tutto. Poi c’è il miracolo italiano, Tajani, anche lui oltre un punto su, senza Berlusconi, un caso da scuola di politologia ad Harward. Il grande sconfitto, insieme a Calenda e Renzi, è Conte: non ha capito che il sentiment degli italiani è cambiato, e lui Palazzo Chigi se lo può e deve scordare. Grande risultato dei gemelli rossoverdi, Fratoianni&Bonelli, che sfiorano il 7%.
Cosa succede al consiglio europeo
Il parlamento europeo tutto sommato avrebbe una maggioranza chiara, molto meno il Consiglio europeo, dove alla fine si deve trovare una quadra per la nuova commissione. Difficile che, con una Germania in forte difficoltà politica, sia possibile confermare Ursula von Der Layen. Molto dipenderà da Giorgia, ma non solo. Si attendono le preferenze di Vannacci, perché se sono alte Salvini è fregato con questo risultato della Lega.
L’onda nera ha diverse sfumature ma una coloritura: le politiche finanziarie dei governi europei hanno creato sacche di disagio e povertà, l’Europa non ha un Welfare comune e questo spinge i partiti sovranisti, che propongono ricette antieuropee. L’onda non sfonda, ma se Senna e Reno si avvelenano, l’Europa cambierà profondamente, e non pensiamo in meglio.