
Oggi lunedì 10 giugno 2024 la Terra potrebbe essere colpita da una tempesta geomagnetica di classe G2, cioè “moderata” secondo la classificazione ufficiale. La previsione arriva dallo Space Weather Prediction Center del NOAA. A scatenarla, come spiegato da spaceweatherlive.com, il flusso di vento solare scagliato da una violenta espulsione di massa coronale (CME), a sua volta legata a un brillamento M 9.7 verificatosi sabato 8 giugno. L’emissione di protoni (particelle cariche subatomiche) associata al brillamento ha anche provocato un vasto blackout radio ad alte latitudini nell’emisfero boreale e tuttora gli effetti del brillamento si fanno sentire impedendo completamente o disturbando le comunicazioni radio a bassa frequenza.
La tempesta geomagnetica prevista per la data odierna non è associata ad alcuna probabilità di aurora polare alle nostre latitudini, tuttavia non si esclude che ciò possa capitare nuovamente nel prossimo futuro. La ragione risiede nel fatto che il Sole si sta avvicinando al picco massimo di attività magnetica del suo ciclo di 11 anni, previsto tra la fine del 2024 e l’estate del 2025. Più ci avviciniamo al picco, maggiore è il numero di macchie solari che compaiono sulla stella e, con esse, il rischio di tempeste di radiazioni e geomagnetiche sul nostro pianeta.
Sunspot region 3697 has been relatively quiet the past few days as she made her way towards the west limb but she was not planning to exit stage right without one final song. At 01:49 UTC this night the region produced a highly eruptive long duration M9.7 (R2-moderate) solar… pic.twitter.com/Dn3qVkxSoB
— SpaceWeatherLive (@_SpaceWeather_) June 8, 2024
Cos’è un brillamento solare (flare)
Un brillamento solare è un’intensa esplosione sulla superficie del Sole, causata da improvvisi rilasci di energia magnetica. Questi eventi generano radiazioni elettromagnetiche, come raggi X e luce visibile, oltre a espulsioni di massa coronale (CME). La classificazione dei brillamenti solari avviene in base alla loro intensità, misurata in termini di energia rilasciata. Le classi vanno da A (meno energetico) a X (più potente), con numeri che indicano il grado all’interno di ciascuna classe. Ad esempio, un’esplosione di classe X è significativamente più potente di una di classe M o C.