
Un bimbo è morto dopo aver partecipato a una sfida pericolosa per TikTok, il chroming, ad appena 11 anni. È quanto accaduto Greenset Close, Lancaster, sabato 2 marzo in circostanze che la polizia del Lancashire, nel Regno Unito, definisce ancora inspiegabili. Le indagini sono in corso. Il piccolo Tommie-Lee Gracie Billington è deceduto dopo un pigiama party. La famiglia ha lanciato l’allarme sull’ennesima challenge della piattaforma social del colosso cinese. Ora come riportano i media locali, gli inquirenti stanno cercando di capire se la tragedia possa essere collegata in qualche modo ad una nuova pericolosissima sfida in voga su TikTok: il “chroming”, che consiste nell’inalazione di vernici e solventi al fine di ottenere una sensazione di ebbrezza.
A riferire i dettagli della tragedia è la nonna del bambino, Tina Burns, in un’intervista rilasciata per ‘The Lancashire Post’. Il piccolo Tommie sarebbe morto sul colpo. La donna spiega: “Tommie-Lee è andato immediatamente in arresto cardiaco ed è morto. L’ospedale ha fatto di tutto per cercare di riportarlo in vita, ma non c’era più nulla da fare. Abbiamo bisogno della causa, del motivo per far conoscere ai media ciò che ha ucciso mio nipote”, ha continuato Tina Burns.
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Cos’è il chroming
A spiegare in cosa consiste il chroming è Marc Siegel, collaboratore di ‘Fox News’. La sfida prevede l’inalazione di sostanze come solventi e vernici, che dovrebbero indurre uno stato di ebbrezza. Lo scopo è quello di resistere e provocare un’alterazione nel breve termine, ma allo stesso tempo la challenge si presenta come pericolosa in quanto – secondo Siegel – tali prodotti si compongono di formaldeide e acetone che, se inalati per un periodo prolungato, possono raggiungere i polmoni e portare alla manifestazione di convulsioni, coma e addirittura la morte.
Dopo che il “chroming” è diventato drammaticamente popolare tra le generazioni più giovani sulle piattaforme come TikTok, con molti ragazzini che hanno pubblicato video di se stessi mentre inalavano i fumi tossici di vernici e solventi, ma anche aerosol, prodotti per la pulizia o benzina, il social cinese ha deciso di bloccare i risultati indicizzati col termine “chroming”.
Nell’ambito dell’inchiesta sulla morte del piccolo, la polizia del Lancashire ieri ha confermato che un 25enne di Lancaster è stato arrestato con l’accusa di crudeltà sui minori, negligenza, spaccio di droga e riciclaggio di denaro. Nell’ambito delle indagini è stata interrogata volontariamente anche una donna, 35 anni, in relazione ad un’accusa di possesso a scopo di spaccio.
Anche la mamma dell’11enne, Sherri, ha lanciato un avvertimento ai genitori, scrivendo su Facebook: “Per quanto odio parlarne, c’è bisogno di aumentare la consapevolezza di ciò che sta suggendo ai bambini al giorno d’oggi. Questa cosa è costato la vita a mio figlio perché ha provato qualcosa che fanno altri bambini. Non riesco a capire perché qualcuno dovrebbe farlo. È così pericoloso”.