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35 intossicati dopo una cena a ristorante, alcuni sono gravi: “Servite uova avariate”

Pubblicato: 13/06/2024 17:07

Trentacinque intossicati che hanno dovuto chiedere aiuto in pronto soccorso o alla guardia medica, altri due ancora ricoverati in ospedale: è l’effetto domino di un’intossicazione da salmonellosi che sarebbe dovuta al consumo di uova avariate in un ristorante di Erbusco. Dei 50 partecipanti alla cena ben 35 avrebbero riportato sintomi riconducibili a un’intossicazione da salmonella, ovvero dolori allo stomaco e alla pancia, dissenteria e vomito. È successo nei giorni scorsi e le autorità sanitarie stanno indagando per capire come è potuto accadere. Due persone sono state ricoverate in ospedale, altre sono andate in pronto soccorso.

A quanto pare si sarebbe trattato di una “partita” di uova avariate o contaminate: ignari ovviamente i titolari del ristorante che hanno acquistato il lotto. La cena è stata consumata pochi giorni fa e i primi malesseri si sono registrati già a 24 ore dal pasto, altri a seguire nei giorni successivi. In tutto, sono stati trentacinque gli intossicati: molti sono andati in pronto soccorso, mentre due sono stati ricoverati in ospedale.
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Cos’è la salmonella

La Salmonella è l’agente batterico più comunemente isolato nelle infezioni trasmesse da alimenti. La salmonellosi (infezione da Salmonella) rientra, in particolare, tra le tossinfezioni alimentari. L’infezione da Salmonella primitiva, cioè con esclusiva localizzazione al tratto gastrointestinale (detta “salmonellosi minore“), provoca gastroenteriti; solo nei casi più gravi determina setticemia con manifestazioni extra-intestinali (artriti, osteomieliti, polmoniti, meningiti, endocarditi ecc.).

I sintomi da salmonellosi compaiono tra le 6 e le 72 ore dall’ingestione di alimenti contaminati (più comunemente dopo 12-36 ore), si protraggono per 4-7 giorni, e possono variare da semplici disturbi del tratto gastrointestinale (febbre, dolore addominale, nausea, vomito e diarrea), fino a forme cliniche più gravi (batteriemie o infezioni focali) nei soggetti già fragili (bambini e anziani). Nella maggior parte dei casi la malattia ha un decorso benigno e non richiede l’ospedalizzazione, ma talvolta l’infezione può aggravarsi al punto tale da rendere necessario il ricovero. 

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